31 luglio 2023

Avatar 2 (James Cameron, 2022)

Avatar: La via dell'acqua (Avatar: The Way of Water)
di James Cameron – USA 2022
con Sam Worthington, Stephen Lang
**

Visto in TV (Disney+).

Per proteggere la propria famiglia – la moglie Neytiri (Zoe Saldana) e i quattro figli Neteyam, Lo'ak, Tuk e Kiri (Sigourney Weaver!), quest'ultima adottata – dalla vendetta del redivivo colonnello Quaritch (Stephen Lang), tornato su Pandora nel corpo clonato di un Na'vi insieme a una nuova forza di invasione terrestre, l'ex marine Jake Sully (Sam Worthington) – diventato nel frattempo un capoclan Na'vi col nome di Omaticaya – decide di abbandonare insieme a loro il mondo delle foreste e di stabilirsi presso le tribù indigene che vivono sulla costa, vicino alle barriere coralline. Qui i suoi figli imparano le usanze dei popoli marini, "la via dell'acqua", cercando di integrarsi fra loro. Ma il colonnello li rintraccia lo stesso, e lo scontro sarà inevitabile. L'enorme successo commerciale di "Avatar", nel 2009, aveva portato James Cameron a mettere quasi immediatamente in cantiere un sequel, anzi una serie di seguiti (ne sono previsti quattro, per ora), la cui lavorazione si è però protratta talmente a lungo che il primo di questi è uscito ben tredici anni dopo il prototipo. Tredici anni in cui il mondo del cinema è andato avanti, in molteplici direzioni: la febbre del 3D (che tanto aveva contribuito agli incassi del primo film), per esempio, è quasi svanita. Il che aveva spinto molti analisti a immaginare un sonoro flop per il secondo "Avatar", anche considerando il fatto che il primo aveva lasciato ben poco nell'immaginario collettivo. E invece, ancora una volta Cameron ha avuto ragione, almeno dal punto di vista commerciale: "La via dell'acqua" ha fatto sfracelli al botteghino, incassando oltre due miliardi di dollari in tutto il mondo. Tecnicamente impeccabile, narrativamente parlando però è carente quasi quanto il film precedente: una storia esile e poco interessante, situazioni stereotipate (i bulli, le dinamiche da teenager), dialoghi mediocri, personaggi debolmente o per nulla caratterizzati.

Il punto di forza, ancora una volta, sono le immagini: l'aspetto visivo è spettacolare, anche se tutto è CGI e animazione digitale, per una serie di scenari "esageratamente" belli ma anche incapaci di offrire autentici agganci emotivi. È videografica (nemmeno videoarte), non più cinema, e più che a un film sembra di assistere a uno screensaver o a uno di quei filmati dimostrativi che scorrono sugli schermi dei televisori messi in mostra nei negozi di elettronica. Così come è difficile riconoscere gli attori dietro i loro "avatar" digitali (ho scoperto che uno dei personaggi è interpretato da Kate Winslet soltanto leggendo i titoli di coda). Fra i soggetti affrontati, sorvolando sugli abusati temi sul concetto di famiglia, spicca quello dell'incontro fra le diverse culture, che riguarda sia i buoni (la famiglia di Sully che cerca di integrarsi dei Na'vi del mare) sia i cattivi (Quaritch e i suoi uomini cercano di "imparare a pensare come il nemico"). Continua invece a mancare ogni riflessione sull'identità, a dispetto del titolo della franchise. Riguardo al world building, si ripetono gli stessi temi del primo film, a partire dalla "comunione con la natura", che qui si riflette nel rapporto fra i clan del mare e i giganteschi tulkun, enormi cetacei "intelligenti e sensibili" a cui ovviamente i cattivi danno la caccia come, sulla Terra, fanno le baleniere. Sully resta ai margini di quasi tutta la pellicola, lasciando il proscenio ai figli, salvo affrontare il cattivo nel finale. Fra i nuovi personaggi spicca "Spider" (Jack Champion), il figlio del colonnello, cresciuto fra i Na'vi e diventato amico dei figli di Sully, che si aggira fra gli indigeni quale unico umano con una maschera per respirare (ricordando in questo la Sandy Cheeks di Spongebob!). Nonostante la lunga durata (oltre tre ore), il film è complessivamente inconcludente nel quadro più ampio (la nuova invasione terrestre non viene sventata) e fa solo da preambolo ai capitoli successivi. Premio Oscar per gli effetti speciali, più altre tre nomination (sonoro, scenografie e film, quest'ultima regalata).

2 commenti:

Babol ha detto...

Uno spettacolo mozzafiato al cinema ma, purtroppo, a distanza di 8 mesi mi è rimasto pochissimo di quanto visto.

Christian ha detto...

Proprio come il primo. Anzi, forse anche peggio...