30 novembre 2022

Nuvole in viaggio (Aki Kaurismäki, 1996)

Nuvole in viaggio (Kauas pilvet karkaavat)
di Aki Kaurismäki – Finlandia 1996
con Kati Outinen, Kari Väänänen
***1/2

Rivisto in divx.

Ilona (Outinen), capocameriera in un ristorante, e il marito Lauri (Väänänen), autista di tram, perdono il lavoro quasi contemporaneamente. E trovarne uno nuovo non è facile, in un mondo e una città che cambia rapidamente e che offre poche garanzie. Dopo aver esaurito ogni possibilità, riusciranno a risollevarsi aprendo un ristorante tutto loro. Dopo "Ombre nel paradiso" e "La fiammiferaia", Kaurismäki firma un altro affresco sui problemi socio-economici delle classi medie e povere, nonché uno dei suoi film migliori, con i suoi attori preferiti e il suo consueto stile asciutto, laconico e bordato di humour (humour finlandese, si badi bene, con personaggi apparentemente inespressivi e sempre silenziosi, in ogni circostanza). I toni malinconici (il rimpianto per il passato e per un mondo "con più stile"), la colonna sonora (dove abbondano canzoni nostalgiche ma anche brani della sesta sinfonia "Patetica" di Ciajkovskij), le scenografie colorate e la fotografia in chiaroscuro fanno da sfondo a una vicenda quotidiana di due personaggi pieni di dignità anche quando sono alle prese con problemi pressanti come quelli legati al lavoro e alla disoccupazione. Problemi dai quali, a volte, non basta la buona volontà per uscire, anche perché chi è onesto è comunque circondato da imbroglioni grandi e piccoli. Attorno ai due protagonisti ruota un bel cast di caratteristi (Elina Salo, Markku Peltola, Sakari Kuosmanen, Matti Onnismaa), mentre le "nuvole in viaggio" del titolo, quelle verso cui i due coniugi volgono lo sguardo nel finale, rappresentano i momenti buoni o brutti della vita, che vanno e vengono a loro piacimento o portati da un vento imprevedibile. Scene cult: l'uscita dal cinema ("Abbi pazienza, è tua sorella") e quella della riappacificazione fra i coniugi ("Tra noi è finita" - "Torniamo a casa" - "Va bene"). Da notare anche le due brevi sequenze mute che adombrano la tragica perdita di un figlioletto. Come in quasi ogni film del regista finlandese, i protagonisti hanno un cane. Premio speciale al festival di Cannes.

2 commenti:

Marisa ha detto...

Indimenticabile ed iconico!
Il cagnolino lasciato in custodia dalla sorella cassiera del cinema, è uno dei "personaggi" più riusciti, forse il sostituto del figlio perduto...

Christian ha detto...

Sì, il cane in un certo senso sostituisce il figlio.
La scena dell'uscita dal cinema è davvero mitica! Con tanto di commento sul film, "Dicono che è una commedia e non ho riso neanche una volta", che può sembrare quasi un commento ai film stessi di Kaurismäki...