26 gennaio 2018

The great wall (Zhang Yimou, 2016)

The Great Wall (id.)
di Zhang Yimou – USA/Cina 2016
con Matt Damon, Jing Tian
**

Visto in TV.

La Grande Muraglia non è stata costruita soltanto per delimitare i confini della Cina: un millennio fa serviva anche a difendersi dai periodici attacchi di una razza di mostri ancestrali, i Taotié, usciti dalle viscere della Terra per cibarsi di carne umana. Almeno è quanto racconta questo kolossal fantasy, coproduzione fra Cina e Stati Uniti e film più costoso mai girato in lingua inglese nel paese asiatico. Sfarzoso nella messa in scena, nei colori e nell'utilizzo della computer grafica (ovviamente in sala è uscito in versione 3D), il lungometraggio sfoggia un cast internazionale (fra gli altri: Willem Dafoe, Andy Lau, Zhang Hanyu) ma alla resa dei conti resta un'avventura banalotta e mai veramente stimolante. William (Matt Damon) e Tovar (Pedro Pascal) sono due mercenari europei che si recano in Cina alla ricerca della leggendaria "polvere nera" (ovvero, polvere da sparo), ma resteranno coinvolti nella guerra fra i membri dell'Ordine senza Nome (un esercito appositamente addestrato per affrontare questo nemico) e i mostruosi Taotié, creature animalesche simil-Alien (con tanto di regina madre da cui dipendono: ovvio che basterà uccidere questa per sconfiggerli tutti). Zhang Yimou dà il meglio di sé con la messa in scena e le coreografie, suoi punti di forza nonché di tutto il cinema orientale (dai paesaggi alle scene di battaglia, dai costumi alle scenografie, anche se l'estetica è più quella di un videogame fantasy – si nota in particolare nel personaggio del comandante Lin, interpretata da Jing Tian – che non di un affresco storico), ma contenuti, storia, personaggi e nemici sono del tutto generici, e le svolte narrative prevedibili. Nonostante il grande sforzo produttivo, gli incassi non sono stati particolarmente cospicui né in America né in Cina.

2 commenti:

Babol ha detto...

In quanto film di Yimou l'ho trovato particolarmente brutto: tanta tamarreide da lui non me la sarei aspettata e le scene che si ricordano per bellezza sono davvero pochissime... peccato!

Christian ha detto...

Per me visivamente è apprezzabile, soprattutto il dispiegarsi degli eserciti, le uniformi colorate e le scene di battaglia. Ma la storia e i personaggi sono così generici da non meritare tanta eleganza nella messa in scena...
Comunque in passato Zhang Yimou ha già alternato film "tamarri" e ommerciali (anche se forse non a livelli hollywoodiani come in questo caso) alle pellicole più intime e psicologiche: basti pensare ai suoi wuxiapian, che non ho mai gradito più di tanto.