17 gennaio 2018

Sogno di una notte d'estate (G. Salvatores, 1983)

Sogno di una notte d'estate
di Gabriele Salvatores – Italia 1983
con Flavio Bucci, Gianna Nannini
*1/2

Visto in divx.

Il primo film di Salvatores è la versione filmata di uno spettacolo teatrale ispirato al "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare, andato in scena al Teatro dell'Elfo di Milano (fondato dallo stesso Salvatores e per il quale il regista lavorò per tutta la parte iniziale della sua carriera, prima di dedicarsi definitivamente al cinema). Il mix fra sogno e realtà e quello fra musica e teatro funziona solo a tratti, e il risultato è parecchio grezzo e confuso, pur avendo il bardo dell'Avon come faro guida (e un'ambientazione fuori dal tempo, insieme fiabesca e contemporanea). Dei vari gruppi di personaggi, quelli più riusciti sono quelli "comici", ovvero la sgangherata compagnia di artigiani-teatranti (Renato Sarti, Elio De Capitani, Cristina Crippa, Luca Toracca, Doris von Thury) che si apprestano a mettere in scena una tragedia in occasione delle nozze dei ricchi Teseo (Alberto Lionello) e Ippolita (Erika Blanc). Meno interessante invece la sottotrama amorosa delle due coppie Lisandro (Luca Barbareschi)-Ermia (Augusta Gori) e Demetrio (Giuseppe Cederna)-Elena (Sabina Vannucchi), che si smontano e si rimontano durante la notte a causa delle magie del folletto Puck (Ferdinando Bruni), su istigazione del suo signore Oberon (Flavio Bucci). La regina Titania, che questi costringe a innamorarsi di un animale (ovvero del commediante Bottom, trasformato in mostro), è interpretata da Gianna Nannini, che si esprime soltanto cantando: il che fa tecnicamente del film un musical. E tutto sommato, i brani di Mauro Pagani (acustici e vagamente etnici) hanno un certo fascino. Nel complesso, un film bizzarro e diseguale, più teatrale che cinematografico (ci sono anche alcuni balletti, con dei passaggi che sembrano dei videoclip), immaturo ma con qualche spunto interessante, e un cast in cui si riconoscono molti volti noti (anche Alessandro Haber e Claudio Bisio). Girato (a parte alcune scene in strada a Milano) quasi tutto nel "Castellazzo" di Villa Arconati a Bollate.

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