19 giugno 2017

Bushwick (C. Murnion, J. Milott, 2017)

Bushwick
di Cary Murnion, Jonathan Milott – USA 2017
con Brittany Snow, Dave Bautista
*1/2

Visto al cinema Colosseo, con Daniela, in originale con sottotitoli (rassegna di Cannes).

La studentessa Lucy (Snow) esce dalla metropolitana a Bushwick, quartiere di Brooklyn a New York, per trovarsi di fronte a immagini apocalittiche: le strade sono messe a ferro e fuoco da un misterioso esercito, fra esplosioni, proiettili vaganti, cecchini e distruzione. Con l'aiuto dell'ex marine Stupe (Bautista), lei e sua sorella Belinda cercheranno di sopravvivere e di raggiungere una zona sicura. Prodotto da Netflix e girato tutto in lunghi piani sequenza come se fossimo in tempo reale (con abilità, certo, ma è il tipico sfoggio di tecnica fine a sé stessa: per di più, non è affatto difficile individuare i punti di "cesura" digitale fra le diverse sequenze), non è un film ma un lungo videoclip colmo di scene di generica guerriglia urbana che fanno il verso a videogiochi tipo "Doom" o "Call of Duty". Anche se a metà pellicola veniamo a conoscenza del perché sta accadendo tutto questo (una nuova guerra civile, innescata dalla volontà secessionista del Texas e di altri stati del Sud), le ragioni del conflitto e le sue conseguenze non vengono poi approfondite. E pur accettandone le (scarse) premesse, svolte e sviluppi sono senza senso, per non parlare del comportamento e delle decisioni di personaggi con caratterizzazione assente, incoerente (Lucy) o tardiva (Stupe). Che cosa ci facesse un film del genere a Cannes, a parte la "celebrazione" di nuove forme distributive, giustamente criticate da alcuni addetti ai lavori (la pellicola non uscirà in sala ma sarà disponibile solo in tv on demand), resta un mistero.

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