Bullet ballet (Shinya Tsukamoto, 1998)
Bullet ballet (id.)
di Shinya Tsukamoto – Giappone 1998
con Shinya Tsukamoto, Kirina Mano
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Visto in divx, in originale con sottotitoli.
Quando la sua compagna si suicida inspiegabilmente con un colpo di pistola, Goda (Tsukamoto), impiegato in un'agenzia pubblicitaria, rimane ossessionato dall'accaduto e cerca di procurarsi un'arma simile per uccidersi a sua volta. Dopo aver provato ad acquistarne una al mercato nero (in Giappone è illegale per un privato possedere armi da fuoco) e addirittura a fabbricarne una da solo, entra finalmente in possesso di una pistola e rimane coinvolto nella faida fra due giovani bande di yakuza, trasformandosi in giustiziere per proteggere Chisato, una ragazza che come lui ha tendenze autodistruttive. Fra rimandi ai lavori precedenti (in particolare "Tokyo Fist"), echi di "Taxi Driver" (Idei, il boss capellone e drogato, ricorda il pappone interpretato da Harvey Keitel nel film di Scorsese) e del cinema giapponese d'avanguardia degli anni sessanta e settanta (come quello di Koji Wakamatsu), Tsukamoto torna a girare in bianco e nero come ai tempi del primo "Tetsuo", ricorrendo anche all'estetica "povera" ma ricca di idee dei suoi primi lavori (la macchina a mano, frequentemente scossa; il montaggio rapidissimo; i suoni metallici). Ma pur interessante – come sempre – dal lato estetico, il film si sfilaccia lungo la via a livello di contenuti, perdendo di vista il fuoco sul personaggio principale e il suo lento sprofondare in un abisso di degradazione, e indugiando troppo sulla guerra fra bande. Kirina Mano è Chisato, la ragazza androgina con il giubbotto di pelle. Takahiro Murase è Goto, il giovane yakuza che vorrebbe mettere la testa a posto ma che poi scatena la faida uccidendo l'amico pugile.
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