Starman (John Carpenter, 1984)
Starman (id.)
di John Carpenter – USA 1984
con Jeff Bridges, Karen Allen
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Visto in divx.
Rispondendo all'invito della sonda Voyager 2 (che recava con sé un disco con immagini e suoni del nostro pianeta), un extraterrestre raggiunge la Terra e assume l'aspetto di Scott Hayden (Jeff Bridges), un uomo morto da poco, ispirandosi alle fotografie (e a una ciocca di capelli, da cui estrae il DNA) custodite dalla sua giovane moglie Jenny (Karen Allen). In compagnia della donna, lo "Starman" intraprende un viaggio verso un cratere in Arizona, dove ha un appuntamento con altri membri della sua specie per tornare sulla sua stella. E nel frattempo, mentre cerca di evitare i tentativi di cattura da parte dell'esercito e dell'FBI, imparerà le usanze dei terrestri e soprattutto – grazie a Jenny – cos'è l'amore. Forse originale (e persino toccante) come film romantico, ma decisamente banale come pellicola di fantascienza (siamo a metà strada fra "Incontri ravvicinati", "E.T." e "Un poliziotto extraterrestre... poco extra e molto terrestre"), il film più ambizioso della carriera di Carpenter è per molti versi una delusione. Prodotto da Michael Douglas a partire da una sceneggiatura in lavorazione da cinque anni, il lungometraggio appare stiracchiato e noioso, poco accattivante ma soprattutto poco sorprendente, anche perché le suggestioni fantascientifiche sembrano rimaste agli anni Cinquanta e lasciano per lo più confusi (a partire dai misteriosi poteri dell'alieno, che tramite le sue "sferette" sembra in grado di fare un po' di tutto: dall'emanare energia e calore a resuscitare gli animali morti, passando per il curare la sterilità di Jenny, alla quale darà un figlio che si preannuncia fuori dall'ordinario, e che sarà protagonista nel 1986 di una breve serie tv). Nonostante tutto, Jeff Bridges ottenne una nomination all'Oscar (l'unica mai ricevuta da un film di Carpenter). Charles Martin Smith è lo scienziato del SETI che dapprima contribuisce alla ricerca dei nostri eroi ma poi li aiuta a sfuggire ai militari cattivi. Nella colonna sonora figurano alcune canzoni che "Scott" impara dal disco del Voyager ("Satisfaction") o dalla radio sulla Terra ("New York, New York").
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