Alice non abita più qui (M. Scorsese, 1974)
Alice non abita più qui (Alice doesn't live here anymore)
di Martin Scorsese – USA 1974
con Ellen Burstyn, Kris Kristofferson
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Rivisto in TV, con Sabrina.
Dopo la morte improvvisa di un marito violento e che non amava, Alice Hyatt prende con sé il figlio Tommy (Alfred Lutter), lascia la cittadina del New Mexico dove abitava e si mette in viaggio con l’intenzione di raggiungere Monterey, in California, il luogo dove aveva vissuto felicemente in gioventù. Durante il percorso sarà costretta ad alcune tappe forzate per guadagnare il denaro necessario per proseguire il cammino: a Phoenix riuscirà a farsi assumere come cantante in un piano bar, ma un altro uomo violento e inaffidabile (Harvey Keitel) la costringerà a ripartire; a Tucson, dove si ridurrà a fare la cameriera in un bar di quart’ordine (il Mel’s Diner), si innamorerà invece del proprietario di una fattoria (Kris Kristofferson) e, dopo alcuni alti e bassi, sceglierà di rimanere con lui. Appassionante spaccato di vita “on the road” sul tema del cambiamento e sulle difficoltà di una vedova (con figlioletto vivace al seguito) nel ricostruirsi una nuova esistenza, fra sogni di gioventù e speranze di un futuro migliore, disillusioni e l’impossibilità di stare senza un uomo. Si tratta del quarto film di Scorsese ma anche del suo primo lavoro hollywoodiano dopo tre pellicole indipendenti (il film è prodotto dalla Warner Bros, studio con cui la Burstyn aveva appena girato “L’esorcista”). Fu proprio l’attrice, che desiderava fare un “diverso tipo di film, con una storia vista da una prospettiva femminile”, a scegliere il copione e a chiedere di lavorare con un regista “giovane e nuovo”. Il nome di Scorsese le venne suggerito dall’amico Coppola, e il regista accettò di buon grado di dirigere il film come risposta a quei critici che dopo "Mean Streets" lo accusavano di saper fare solo film "maschili". Il titolo è ispirato a una canzone degli anni trenta, così come “datate” sono molte delle canzoni che fanno parte della colonna sonora. Oltre alla viva e vibrante atmosfera di fondo, che fortunatamente non sfocia mai nel melodrammatico o nella soap opera (nonostante l'ironico incipit in stile retrò e alla Douglas Sirk), rimane impressa la fotografia iperrealista, dai toni accesi e – soprattutto nella prima parte – virati sul rosso e sui colori caldi. Ellen Burstyn vinse l’Oscar per la miglior interpretazione femminile. Diane Ladd è l'estroversa e sboccata Flo, una delle colleghe di Alice al bar, mentre Audrey, il “maschiaccio” amico di Tommy, è interpretata da una dodicenne Jodie Foster, che due anni dopo farà sensazione in un altro film di Scorsese, “Taxi Driver”. Dal film fu tratta anche una serie televisiva, la sitcom “Alice”, durata per ben nove stagioni.
4 commenti:
Bellissimo on the road. Lei è fantastica, ma anche il bambino.
Ale55andra
Burstyn davvero ottima (ma anche Diane Ladd mi è piaciuta). L'atmosfera anni '70 e l'ambientazione nel sud-ovest degli Stati Uniti hanno parecchio fascino.
complimenti per la serie di film che stai guardando in questo periodo. Questo è uno dei miei Scorsese preferiti del primo periodo
Anche per me è uno dei migliori fra i primi (insieme a "Mean Streets", ovviamente).
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