23 luglio 2012

A walk through H (P. Greenaway, 1978)

A Walk Through H: The Reincarnation of an Ornithologist
di Peter Greenaway – GB 1978
**1/2

Visto in divx, in originale con sottotitoli.


Con l'aiuto di 92 mappe di varia provenienza e affidabilità, un anonimo ornitologo (il narratore del film) ripercorre il viaggio da lui compiuto da una città all'altra di un paese immaginario ("H"). La voce narrante – che descrive le diverse mappe e racconta aneddoti ed episodi a loro legati – si sovrappone ai disegni cartografici (opera dello stesso Greenaway), spesso confusi o di ambigua lettura, e occasionalmente a immagini di uccelli osservati in volo o a terra. Più che il percorso da compiere o il territorio da attraversare, alla fine – nello spirito di Borges – sono le mappe stesse (appese come tanti quadri in una galleria d'arte) il vero scenario del viaggio: tanto che l'inquadratura non è mai statica e la macchina da presa si muove lungo le cartine, seguendone i sentieri e isolandone i particolari. Mediometraggio (40 minuti) inventivo e surreale, senza attori (tranne che nella scena finale), forse ispirato in parte a "Le città invisibili" di Calvino. Prodotto dal British Film Institute, è il punto d'arrivo della lunga serie di corti realizzati dal regista negli anni '70 e per molti versi anticipa il più complesso "The Falls". Ci si trovano infatti molti elementi che diventeranno una vera ossessione per Greenaway: il numero 92, la tendenza a catalogare ed enumerare luoghi, persone, eventi ed oggetti, il tema del volo, personaggi immaginari come Tulse Luper (alter ego del regista, qui ipermenzionato ispiratore del viaggio, nonché guida e manipolatore del protagonista) e il suo "rivale" Van Hoyten (guardiano dei gufi allo zoo di Amsterdam, che sta compilando un catalogo degli uccelli migratori dell'emisfero nord, ma che Tulse Luper "brucerà" sul tempo). La musica è di Michael Nyman.

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