8 aprile 2011

Jesus Christ Superstar (N. Jewison, 1973)

Jesus Christ Superstar (id.)
di Norman Jewison – USA 1973
con Ted Neeley, Carl Anderson
****

Rivisto in DVD, con Giovanni, Rachele, Paola e Stefano.

Tratta dallo splendido musical di Andrew Lloyd Webber (nato inizialmente come doppio album e poi sbarcato a Broadway), una delle più celebri e anticonformistiche "opere rock" cinematografiche: anche se decisamente figlio dei suoi tempi (come dimostrano le atmosfere hippie, benché la stagione dei figli dei fiori volgesse già al termine), l'adattamento di Jewison è ancora godibilissimo al giorno d'oggi, grazie alle suggestive scenografie (la pellicola è stata girata in Israele, in mezzo al deserto e fra le rovine di templi e palazzi), ai moderni e arditi testi di Tim Rice (infarciti di slang e di neologismi che purtroppo i sottotitoli italiani tendono a banalizzare) e alla bellezza delle musiche e delle canzoni (dirette da André Previn), con arrangiamenti e venature molto più progressive rock rispetto ai lavori successivi del compositore. La storia segue il racconto evangelico degli ultimi giorni di Gesù, dall'ingresso a Gerusalemme fino alla crocifissione, ma pone particolare enfasi sul suo rapporto con figure come Giuda (che qui assurge al ruolo di vero e proprio coprotagonista), Pilato e Maria Maddalena, evidenziandone i dubbi, i tormenti e la fragilità. E c'è spazio anche per riflessioni sulla "massmediatizzazione" del Cristo e la volgarizzazione del suo messaggio, così come sul contrasto fra la sua natura umana e quella divina (proprio l'eccessiva "umanità" con cui è stato ritratto Gesù ha portato alcuni gruppi religiosi a scagliarsi contro il musical). Il titolo dell'opera, naturalmente, è programmatico: uno dei suoi intenti è quello di azzardare un parallelo fra il protagonista e le moderne star dello show business, osannate (è la parola giusta!) dai loro fan, che poi le abbandonano e godono nel vederle cadere. Ci sono addirittura scene in cui Gesù, dopo l'arresto, viene "intervistato" dai reporter presenti fra la folla. E molte sono le domande che Giuda (e gli autori dell'opera) rivolgono idealmente al Cristo, nel tentativo di comprendere da un punto di vista agnostico la sua vera natura e quella del suo sacrificio. Da citare, al riguardo, il testo del brano "Superstar":

Every time I look at you I don't understand
Why you let the things you did get so out of hand.
You'd have managed better if you'd had it planned.
Why'd you choose such a backward time in such a strange land?
If you'd come today you could have reached a whole nation.
Israel in 4 BC had no mass communication.
Don't you get me wrong. I only want to know.

I costumi (tuniche, magliette, canottiere e petti nudi, in un curioso mix fra abiti moderni e antichi) e gli oggetti di scena (assai minimalisti; ma in alcune sequenze compaiono addirittura carri armati e aerei) sono anacronistici e stranianti, mentre in certi casi (la cacciata dei mercanti dal tempio, il balletto kitsch di Erode, e naturalmente la coreografia di "Superstar") la messa in scena va sopra le righe ed è portata fino alle estreme conseguenze. In più, c'è la cornice meta-drammatica: il film si apre con un pulmino di giovani hippie che giungono nei luoghi sacri per rappresentare la vicenda come se si trattasse di una performance estemporanea. Al termine, vedremo gli stessi ragazzi (tranne però l'attore che ha interpretato il ruolo di Gesù) risalire sul furgone e ripartire, non prima di aver lanciato un ultimo sguardo alla collina dove, al tramonto, è rimasta a campeggiare la croce. Fra i molti brani da ricordare, quello d'apertura ("Heaven on their minds") con cui Giuda si lamenta della deriva spirituale degli insegnamenti di Gesù, che lui vorrebbe maggiormente impegnato in concreto nella rivolta politica contro i romani; "This Jesus must die", nel quale Caifa, Anna e i sacerdoti complottano contro il nuovo messia (spettacolare la messa in scena che li vede appollaiati sulle impalcature delle rovine, avvolti in tuniche nere, come tanti uccellacci in agguato); il coro "Hosanna" al momento dell'ingresso a Gerusalemme; lo struggente "Pilate's Dream" (ma nei vangeli il sogno era della moglie di Pilato, non di lui medesimo); la toccante "I Don't Know How to Love Him", con cui Maria Maddalena lamenta la difficoltà ad esprimere il suo amore per Gesù; il coro degli Apostoli nel giardino di Getsemani (con citazione dell'ultima cena leonardesca), cui segue la disperata invocazione di Gesù a Dio (accompagnata dalle immagini di quadri e icone che prefigurano la crocifissione); la divertente "King Herod's Song", frizzante e sbarazzina; il duetto "Could We Start Again, Please?" fra Maddalena e Pietro; e naturalmente "Superstar", il brano più celebre, più iconico e più trasgressivo, con un Giuda angelico, vestito di bianco e attorniato da coriste, e un testo pieno di riferimenti all'attualità e persino ad altre religioni, visto che si citano Buddha e Maometto. Tutti ottimi i cantanti (alcuni dei quali, come Elliman, Bingham e Dennen, provenivano dall'allestimento di Broadway): Ted Neeley (Gesù) colpisce per la potenza della voce; Carl Anderson (un Giuda di colore) e Yvonne Elliman (una Maddalena asiatica), oltre che bravi, donano multietnicità al cast (ma non sono i soli: vedi anche Simone); la coppia di sacerdoti Bob Bingham (Caifa) e Kurt Yaghjian (Anna) diverte per il contrasto nelle rispettive estensioni vocali (il primo canta da basso, il secondo da controtenore); Barry Dennen è un Pilato sofferto e tormentato, Josh Mostel è un Erode frivolo e vizioso. Nel 2000 è uscita una seconda versione cinematografica del musical: diretta da Gale Edwards e Nick Morris, si ispira maggiormente all'allestimento teatrale per quanto riguarda location e scenografie.

9 commenti:

Giuliano ha detto...

Io c'ero, l'ho visto al cinema!!! mi ricordo anche delle grandi polemiche, con in testa i nascenti ciellini: le accuse di blasfemia, i volantinaggi davanti ai cinema, le prediche, perfino i picchetti, eccetera.
Invece io poi mi sono ritrovato a leggere il Vangelo...
(in musica poi ho trovato di meglio, non è che Lloyd-Webber mi abbia mai entusiasmato - ma questo è un altro discorso, non so quanto interessante)

Christian ha detto...

Queste proteste si dimostrano spesso cieche e idiote. Credo anch'io che un film come questo (o come "Il vangelo secondo Matteo" di Pasolini, o ancora "L'ultima tentazione di Cristo" di Scorsese) riescano a spingere i non credenti a interessarsi dei testi sacri molto più che non le versioni "ufficiali" e approvate dalla chiesa.

Quanto alle musiche, a me invece Lloyd Webber piace abbastanza, e credo che questo sia forse il suo capolavoro. Invece non amo troppo i musical rock più recenti, come quelli che anche da noi stanno spuntando come funghi da quando gli organizzatori si sono resi conto che fanno guadagnare molti soldi.

Marisa ha detto...

Grande spettacolo che va dritto al cuore, ma anche alla testa perchè costringe ad uscire dagli stereotipi di Giuda solo cattivo, Gesù sempre sorridente,ecc...
Pesca ovviamente molto dai Vangeli apocrifi e la figura di Pilato si avvicina a quello del "Maestro e Margherita", ma il tutto risulta straordinariamente vivo e moderno.
A me piace molto anche la musica e trovo che sia da prendere il tutto così come è.

Franci ha detto...

beh... come "ciellino" mi sento tirato in causa :D
..ritengo questo film un capolavoro e condivido appieno la tua recensione. La cosa che apprezzo di più è proprio l'enfasi posta sul lato "umano" di Cristo (sono convinto che sia uno dei mali di oggi lo spiritualismo spinto e l'astrazione a cui il cristianesimo viene relegato). Di fronte all'uomo Cristo anche il rock si interroga e lo fa a modo suo (che male c'è?) e lo fa maledettamente bene. Le musiche sono fantastiche e senza tempo, gli attori/cantanti eccellenti, le scenografie geniali anche nello sfruttare le location (credo si tratti di uno dei primissimi film girati per intero in esterna).
Quanto alle polemiche onestamente ricordo che il Papa stesso all'epoca apprezzò molto il film! ...poi è ovvio che può esserci sempre chi, a prescindere da gruppo o appartenenza non vede più in là del proprio naso....

Christian ha detto...

Marisa: Infatti Pilato è uno dei personaggi che mi piacciono di più in questo film (merito anche dell'ottimo attore), ma come dici è tutto l'insieme a essere riuscito.

Franci: D'accordissimo con quello che dici, e sono felice di leggere pareri positivi su questo film un po' da tutte le direzioni (non sapevo che anche il Papa l'avesse apprezzato!).

Barbara Cerquetti ha detto...

E' uno dei miei film preferiti, adoro le musiche, ispirata la scelta degli attori, tutto in esterni, mai banale.
Bella recensione, complimenti.

Christian ha detto...

Grazie! Anche a me piacciono molto le location e le scenografie, che caratterizzano in maniera indovinata la pellicola e la differenziano così dalle rappresentazioni teatrali dello stesso musical.

Elena ha detto...

Io ho visto il film al cinema nel 73. L'ho poi rivisto per decine di volte,al cinema o a casa in videocassetta ho acquistato l'LP e, a forza di sentirlo, l'ho praticamente imparato a memoria (e quasi finito il disco...). Qualche anno fa ho portato i miei figli a vedere il musical a teatro. E' piaciuto anche a loro e mio figlio mi ha regalato il DVD che abbiamo visto insieme mote volte in lingua originale con sottotitoli in inglese. Sia il film che il musical mi lasciano ogni volta qualcosa dentro e credo proprio che sia un capolavoro senza tempo.

Christian ha detto...

Accidenti, una vera appassionata! ^^
Comunque concordo con te, rivederlo/riascoltarlo è sempre una gioia per occhi ed orecchie. A distanza di quasi quarant'anni continua a non perdere colpi.