12 aprile 2011

Aeon Flux (Karyn Kusama, 2005)

Æon Flux - Il futuro ha inizio (Æon Flux)
di Karyn Kusama – USA 2005
con Charlize Theron, Marton Csokas
**

Visto in divx.

Dopo che un virus ha spazzato via il 99% della popolazione del pianeta, i sopravvissuti si sono rinchiusi in un'unica città isolata dall'esterno, che per 450 anni viene governata dai discendenti dello scienziato che aveva inventato una cura. Aeon Flux, agente al servizio dei ribelli che complottano per far cadere il regime, viene inviata in missione per eliminare Trevor Goodchild, l'attuale dittatore, e vendicare così la sorella uccisa: ma scopre che la cura contro il virus ha in realtà reso sterile l'intera popolazione e che tutti gli abitanti della città vengono periodicamente clonati per evitarne l'estinzione: come se non bastasse, in una vita precedente lei era sposata proprio con Goodchild. Pastrocchio fantascientifico tratto da una serie animata di MTV (di Peter Chung, dichiaratosi insoddisfatto dell'adattamento), i cui spunti avrebbero potuto essere gestiti meglio ma che comunque – man mano che la trama procede – si rivela più interessante del previsto. È proprio la sceneggiatura a tenere in piedi una pellicola che per altri versi (come film d'azione, per esempio) delude. Curiose le scenografie, asettiche e irreali, così come i costumi e gli improbabili gadget tecnologici di cui non è mai spiegato il funzionamento (i fan della hard science fiction stiano alla larga!). Ma come eroina, la Theron non convince proprio: è algida e statuaria ma ben poco atletica o dinamica. Al suo posto sarebbe stata senz'altro meglio Milla Jovovich (che peraltro quasi contemporaneamente ha girato una pellicola molto simile ma ancor meno riuscita, "Ultraviolet"). Particine per Frances McDormand (il misterioso capo della resistenza) e Pete Postlethwaite (il "guardiano" del DNA).

4 commenti:

Spinoza ha detto...

Concordo su tutto, soprattutto sul "è male ma non poi proprio così male"...

Christian ha detto...

Infatti: non fa rimpiangere il tempo dedicato alla visione, ma resta l'impressione che affidato in mani più capaci avrebbe potuto essere molto meglio.

marco c. ha detto...

l'ho visto un paio di volte con piacere. mi rendo conto che sia inferiore all'anime, però non è male. cmq l'anime era davvero strano. Chung poi fece un altro anime Alexander, meno riuscito del precedente ma molto simile. ciauz

Christian ha detto...

Del cartone (non credo sia giusto definirlo "anime", non essendo giapponese ma americano) non credo di aver visto più di qualche minuto. Di "Alexander" invece sì, ma lì Chung aveva curato solo il character design.