4 novembre 2010

Vendicami (Johnnie To, 2009)

Vendicami (Vengeance)
di Johnnie To – Hong Kong/Francia 2009
con Johnny Hallyday, Anthony Wong
***

Visto in DVD, con Hiromi.

Francis Costello (Hallyday), cuoco francese che nasconde un passato da killer (e il cui cognome riecheggia inevitabilmente quello del protagonista del leggendario "Le samourai" di Jean-Pierre Melville, da noi intitolato per l'appunto "Frank Costello faccia d'angelo"), giunge a Macao dove la famiglia di sua figlia (Sylvie Testud) è stata sterminata da misteriosi sicari. Per rintracciare i colpevoli e ottenere la giusta vendetta, assolda tre gunmen esperti del luogo (Anthony Wong, Lam Ka-Tung e Lam Suet) affinché lo aiutino a individuare la pista giusta e a seguirla fino a Hong Kong. I tre uomini, quando scopriranno che il mandante dell'omicidio è lo stesso boss per il quale solitamente lavorano, Mister Fung (Simon Yam), sceglieranno di rimanere dalla parte del francese e di tener fede alla parola datagli, sacrificando la propria vita in nome della lealtà e dell'amicizia. Ma Costello, nel frattempo, ha perso la memoria per colpa di una pallottola nella testa ("a bullet in the head"!)... E "a che serve la vendetta se non ricordi più niente?". Proprio il tema della memoria dona a questo malinconico noir d'azione, frutto della collaudata coppia Johnnie To-Wai Ka-Fai (il primo regista, il secondo sceneggiatore), una patina tutta particolare, quasi alla "Memento" (come il protagonista del film di Nolan, Hallyday ricorre a fotografie e ad appunti per riconoscere o distinguere gli amici e i nemici). Ma anche se To, alle prese con una coproduzione internazionale, aggiunge qualche ingrediente europeo alla solita ricetta, i temi rimangono gli stessi dei suoi lavori migliori: l'amicizia (che viene cementata dai consueti momenti di condivisione attorno a un tavolo), il cameratismo (anche fra nemici: vedi la scena del picnic che precede la sparatoria al parco), la famiglia, il tradimento, la vendetta. Nelle intenzioni originarie, il personaggio di Costello avrebbe dovuto essere interpretato proprio da Alain Delon, esplicitando ancora di più il richiamo a Melville: di fronte al suo rifiuto, il regista ha dovuto ripiegare su un altro attore transalpino, Johnny Hallyday, che comunque non se la cava affatto male con il suo volto scavato e lo sguardo che sembra adombrare un tragico passato, la cui cancellazione è forse un sollievo e un'occasione per ricominciare da capo. Numerose le scene da antologia, fra cui vanno ricordati almeno gli inseguimenti sotto la pioggia (magnifica la fotografia di Cheng Siu-keung) e lo scontro a fuoco nella discarica, con i personaggi che si fanno scudo con le enormi balle di carta riciclata.

4 commenti:

Massimo Volpe ha detto...

Hai ragione Christian, anche se un po' europeizzato e quindi smussato in alucini angoli, il film contiene tutto ciò che Johnnie To ha sempre raccontato.
La citazione melvilliana è quasi commovente così come 2-3 autocitazioni (gli ombrelli di Sparrow, bullet in the head...)e la scena di Hallyday che gira fradicio di pioggia con le foto in mano dei suoi compari per rintracciarli, oltre che citare il Nolan di Memento, è di una bellezza struggente.
A mio avviso To ha costruito un film che va consigliato assolutamente a chi non conosce questo straordinario regista e che intende iniziare il viaggio alla sua scoperta; non è certo un capolavoro assoluto come tanti altri di To, ma è un film che aiuta ad avvicinarsi a questo grande Maestro

Christian ha detto...

La scena delle foto sotto la pioggia è davvero bellissima! Anche secondo me questo film è una buona introduzione all'opera di To, in attesa di scoprire poi cose come "The mission", "Exiled" o "A hero never dies".

Franco ha detto...

Non sono un cultore dei film d'azione ma concordo abbastanza con quanto hai scritto. In particolare mi hanno colpito le luci e la fotografia di alcune scene d'azione, davvero superbe.

Christian ha detto...

La qualità della fotografia è una caratteristica di molti film di Hong Kong, e questo non fa eccezione!