29 novembre 2010

C.R.A.Z.Y. (Jean-Marc Vallée, 2005)

C.R.A.Z.Y. (id.)
di Jean-Marc Vallée – Canada 2005
con Marc-André Grondin, Michel Côté
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Visto in divx alla Fogona, in originale con sottotitoli inglesi.

Oltre a far riferimento a una canzone di Patsy Cline che si sente ripetutamente durante la pellicola, il titolo di questa saga familiare ambientata nel Canada francofono è composto dalle iniziali dei cinque figli (tutti maschi) di Gervais e Laurianne Beaulieu: Christian, Raymond, Antoine, Zachary e Yvan. La storia però è interamente raccontata dal punto di vista del quarto figlio, Zac, nato il giorno di Natale del 1960, del quale seguiamo la crescita attraverso gli anni sessanta e settanta, i vari compleanni che inevitabilmente si sovrappongono ai festeggiamenti natalizi, i difficili rapporti con i fratelli con i quali non ha nulla in comune (in particolare con il secondo, Raymond, tossicodipendente problematico), e soprattutto gli scontri con il padre, severo e omofobo, che trova impossibile accettare le nascenti tendenze omosessuali del ragazzo. Fra ribellioni adolescenziali e dissidi generazionali, al film – che sembra lunghissimo, anche più di quanto non sia realmente – non manca quasi nulla: la scoperta della sessualità, il rapporto con il sacro (la famiglia Beaulieu è religiosissima, e la madre di Zac, a lui molto legata, si convince che il ragazzo abbia il "dono" miracoloso di guarire la gente con il pensiero; lo stesso Zac, pur diventato ateo, "ritroverà sé stesso" dopo un viaggio in Terrasanta), una colonna sonora piuttosto ruffiana e a base di hits dell'epoca (si va dai Pink Floyd a David Bowie, senza dimenticare quel Charles Aznavour che costituisce il vero tema musicale di tutte le feste di Natale della famiglia), attori bravi e simpatici. Ma il troppo stroppia e forse un po' di sintesi in più non sarebbe nuociuta, anche perché la sceneggiatura – a parte alcuni episodi sopra le righe – in fondo non dice nulla di così originale e si preoccupa per lo più di accattivarsi in ogni modo le simpatie dello spettatore. E anche i personaggi sono troppi: solo due dei figli, Zac e Raymond, hanno davvero un ruolo nella storia. Zac dai 6 agli 8 anni è interpretato da Émile Vallée, figlio del regista.

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