Rapsodia ucraina (S. Paradžanov, 1961)
Rapsodia ucraina (Ukrainskaya rapsodiya)
di Sergej Paradžanov – URSS 1961
con Oksana Petrenko, E. Koshman
*1/2
Visto in divx, in originale con sottotitoli.
Mentre viaggia sul treno che la riporta in patria dopo aver vinto all'estero un concorso per cantanti d'opera, la giovane Oksana torna con la mente alle difficili esperienze vissute nel recente passato: dall'infanzia, trascorsa nella campagna ucraina lungo le sponde del fiume Dnepr, all'amore per il contadino Anton; dalla decisione di trasferirsi a Kiev per studiare al conservatorio, allo scoppio della seconda guerra mondiale che le fa perdere di vista il suo amato (nel frattempo arruolatosi) e la spinge ad abbandonare temporaneamente la musica per diventare infermiera. Ma la ragazza ignora che sullo stesso treno c'è anche Anton, appena liberato dalla prigionia in Germania: soltanto una volta giunti a destinazione, i due finalmente si ritroveranno. Strutturato in una serie di flashback (che, oltre a mostrare la vita di Oksana, seguono in parallelo anche le vicende belliche di Anton), il film è un polpettone storico-romantico non particolarmente originale, intriso di ideologia patriottica e – a onor del vero – pacifista. Belli comunque i paesaggi e i colori, che denotano un talento registico e visivo non comune, con occasionali squarci di poesia come le immagini della natura e del fiume che scorre. Fondamentale anche l'abbondante uso della musica (con brani melodici o struggenti che accompagnano quasi ogni scena, anche quelle di guerra): fra i momenti migliori, il soldato russo che suona una sonata di Beethoven ("eppure anche lui era tedesco!") per i suoi commilitoni fra le rovine di un teatro distrutto, o l'Ave Maria di Schubert cantata da un bambino mentre Anton fugge dai soldati nazisti. Nella colonna sonora ci sono anche Grieg (Oksana accompagna un soldato rimasto cieco a una rappresentazione del "Peer Gynt", e più tardi torna sulle scene esibendosi nella splendida Canzone di Solveig), Rimsky-Korsakov, Verdi, e chi più ne ha più ne metta.
2 commenti:
Una retro su Parajanov? Complimenti!
Io non ricordo davvero se l'ho visto o no, questo film. Dovrò verificare in futuro. Comunque, è verissimo che i primi film sono spazzatura, anche se trovai almeno qualche motivo d'interesse ne "Il fiore sulla pietra".
Comunque, sono sicuro che abbia toccato il massimo dell'inutilità con i due corti documentari su due (mediocri) artisti georgiani, ovvero: "Hakob Hovnatanyan" (1967) ed "Arabeskebi Pirosmanis temaze" (1985). Li trovi anche su youtube!
Sì, ho deciso di andare alla scoperta di questo autore di cui finora non avevo mai visto niente.
Il prossimo che ho in programma è proprio "Il fiore sulla pietra". E poi finalmente dovrei cominciare con i film che lo hanno reso famoso, a partire da "L'ombra degli avi dimenticati"...
I corti che citi avevo pensato di ignorarli, ma se mi dici che si trovano anche su Youtube, magari ci faccio un pensierino.
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