5 dicembre 2009

Magnificent bodyguards (Lo Wei, 1978)

Magnificent bodyguards (Fei du juan yun shan)
di Lo Wei – Hong Kong 1978
con Jackie Chan, James Tien
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Visto in VHS, in inglese.

Una donna ricca e misteriosa assolda tre maestri di arti marziali per scortare lei e suo fratello, gravemente malato e sempre chiuso in una lettiga, attraverso le pericolose Stormy Hills, un territorio montuoso popolato da banditi e predoni di ogni tipo. Oltre a Jackie Chan, gli altri membri della scorta sono James Tien (nei panni di uno spadaccino che trancia le braccia dei suoi avversari) e Bruce Leung (nel ruolo di un kickboxer sordo): ma del gruppo fanno parte anche due graziose gemelline combattenti. Dopo essere sopravvissuti all'attacco di numerosi e variopinti nemici, i nostri eroi dovranno affrontare il sovrano assoluto delle colline e scopriranno che le cose non stanno come sembrano. Insolito film di kung fu on the road, celebre – oltre che per l'ennesimo tentativo malriuscito da parte di Lo Wei di trasformare Jackie Chan nel nuovo Bruce Lee – anche per essere il primo film di arti marziali (e di Hong Kong) girato in tre dimensioni. Purtroppo oggi è quasi impossibile vederlo in 3D com'era stato pensato, e dunque le numerose scene in cui le armi, i pugni o gli oggetti vengono diretti verso la macchina da presa e verso lo spettatore rimangono soltanto una strana curiosità. Per il resto la pellicola ha più o meno gli stessi pregi e soprattutto gli stessi difetti di tutte le produzioni taiwanesi di Lo Wei: numerosi personaggi bizzarri e improbabili, una trama che procede per accumulo di sequenze slegate fra loro, svolte e colpi di scena assurdi, una regia confusa e poco curata, una colonna sonora che "saccheggia" quelle dei film occidentali (ci sono persino alcuni temi tratti da "Guerre stellari"!) e combattimenti dove le abilità di Jackie Chan sono tenute a freno dal regista (benché le coreografie degli stessi Chan e Tien non siano poi male e il numero delle scene di lotta sia soddisfacentemente alto). Ma accontentandosi (e guardandolo con lo spirito giusto) è anche possibile divertirsi, magari sorvolando sul finale affrettato.

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