24 luglio 2009

Fitzcarraldo (Werner Herzog, 1982)

Fitzcarraldo (id.)
di Werner Herzog – Germania/Perù 1982
con Klaus Kinski, Claudia Cardinale
****

Rivisto in DVD, con Giovanni.

"Chi sogna può muovere le montagne."

Un film straordinario, larger-than-life come il suo protagonista, il folle e visionario Brian Sweeney Fitzgerald che gli indios dell'Amazzonia chiamano "Fitzcarraldo" perché non riescono a pronunciare correttamente il suo nome. Inventore e imprenditore dalle mille idee, sempre destinate al fallimento, e grande appassionato di musica lirica, Fitzcarraldo sogna di costruire a Iquitos – minuscolo villaggio sul Rio delle Amazzoni – un teatro dell'opera all'altezza di quello della vicina città di Manaus e in grado di accogliere grandi cantanti europei come Enrico Caruso (la pellicola è ambientata agli inizi del novecento). Per racimolare il denaro necessario, decide di lanciarsi nel commercio del caucciù: e per raggiungere una regione ricca di alberi della gomma e non ancora sfruttata, si imbarca in un'impresa apparentemente assurda: trasportare una nave sopra una collina – con l'aiuto di una tribù di selvaggi che lo credono un dio – per evitare un tratto di fiume infestato da pericolose rapide. Fra splendidi paesaggi e character pittoreschi, presentati allo spettatore con un ritmo lento, languido, onirico e avvolgente come le acque del fiume che trasporta i personaggi, Herzog si dimostra ancora una volta a proprio agio nella descrizione di un uomo che sfida i propri limiti pur di realizzare il suo sogno, e Kinski lo assiste fedelmente donando al personaggio l'energia necessaria per renderlo indimenticabile, un vero e proprio simbolo della forza di volontà che si batte contro gli ostacoli posti sul suo cammino dalla natura selvaggia e dalla società umana (come i ricchi signori della gomma che lo deridono per il suo idealismo). La virtù di Fitzcarraldo sta nel fatto di non essere alla ricerca di una ricchezza personale, bensì di essere spinto dal desiderio di condividere con tutti (persino con il suo maiale, al quale intende riservare una poltrona di velluto nel palco principale!) la propria passione per la musica. L'unica persona che lo sostiene incondizionatamente sin dall'inizio è la sua donna, la tenutaria del bordello locale (una splendida Cardinale), che gli fornisce i fondi necessari per acquistare la nave e dare così inizio all'avventura.

Inizialmente Herzog aveva pensato a Jason Robards per il ruolo principale (ed era prevista anche una parte per Mick Jagger!), ma poi si è rivolto nuovamente al suo "miglior nemico", quel Kinski che sul set di "Aguirre" aveva dovuto minacciare con un fucile pur di fargli portare a termine le riprese. Anche durante "Fitzcarraldo" i rapporti fra i due, a quanto pare, furono accesissimi, al punto che alcuni indios avrebbero approcciato il regista offrendosi di uccidere l'attore per conto suo! Più tardi Herzog ha commentato così: "Avevo ancora bisogno di Kinski per alcune scene, così ho declinato l'invito. Ma ho sempre rimpianto di aver perso quell'opportunità". Sul film e sulla sua lunghissima lavorazione (quasi quattro anni!) circolano comunque numerose altre leggende e dicerie, compreso quella secondo cui diversi indios sarebbero morti di fatica durante le scene in cui la nave (che pesava oltre trecento tonnellate) viene trasportata su per la montagna con un rudimentale sistema di corde e paranchi. In realtà nessuno morì durante le riprese, anche se è vero che ci furono diversi incidenti (il direttore della fotografia si ferì la mano sulle rapide, un membro della troupe venne morso da un serpente velenoso e gli fu amputato il piede, un altro rimase ferito nell'atterraggio del suo aereo). La pellicola (ispirata a una storia vera) consentì a Herzog di vincere a Cannes il premio per la miglior regia.

7 commenti:

Spinoza ha detto...

Spero tu abbia letto il meraviglioso diario di lavorazione/diario personale/ricettacolo di follia che è il libro "La conquista dell'inutile", scritto da Herzog stesso durante le riprese di Fitzcarraldo... eccezionale.

Christian ha detto...

No, non l'ho letto, ma ora che me l'hai citato, ho tutte le intenzioni di farlo al più presto!

Di Herzog avevo invece letto "Sentieri nel ghiaccio", altro magnifico libro in cui racconta il suo viaggio a piedi da Monaco a Parigi per raggiungere una sua amica malata (Lotte Eisner), convinto che così sarebbe guarita...

Luciano ha detto...

Un'opera fondamentale per ogni cinefilo. Non ricordo se per te 4 stelline è il massimo, perché qui siamo proprio a un passo dalla vetta.

Christian ha detto...

Sì, per me 4 stelline è il massimo.
Ciao!

marco c. ha detto...

"il suo viaggio a piedi da Monaco a Parigi"
...non può essere vero, e se anche fosse avrà barato un po' (altrimenti arrivava a Parigi che la tizia era già schiattata)

Christian ha detto...

A quanto pare, invece, quando arrivò (dopo tre settimane) la sua amica si era ristabilita.

Cito da Wikipedia:

Verso la fine del 1974 giunse a Herzog la notizia che Lotte Eisner, anziana critica cinematografica a cui è estremamente legato, stava per morire a Parigi. Egli decise di non andare a Parigi in aereo, ma bensì di partire a piedi da Monaco e camminare verso Parigi seguendo un percorso il più possibile simile a una linea retta. Ha affermato: «Presi la strada più diretta per Parigi, nell'assoluta fiducia che lei sarebbe rimasta in vita se io fossi arrivato a piedi». Il viaggio ebbe luogo dal 23 novembre al 14 dicembre e quando arrivò a Parigi Lotte Eisner era effettivamente fuori pericolo e sopravvisse ancora alcuni anni. Durante il viaggio Herzog tenne un diario che venne poi pubblicato col titolo Vom Gehen Im Eis (in italia Sentieri sul ghiaccio).

marco c. ha detto...

che matto herzog! ah ah!!!