21 ottobre 2007

SPL (Wilson Yip, 2005)

SPL (Sha Po Lang)
di Wilson Yip – Hong Kong 2005
con Simon Yam, Donnie Yen, Sammo Hung
**1/2

Visto in divx alla Fogona, in originale con sottotitoli.

Avevo un po' perso di vista Wilson Yip, che dopo i due capolavori "Bullets over summer" e "Juliet in love" della fine degli anni '90 si era dato a un cinema più commerciale e meno soddisfacente (vedi l'inutile "Skyline cruisers"). Anche se non all'altezza dei due splendidi film prima citati, questo "SPL" si è rivelato un ottimo e vibrante poliziesco d'azione su classici temi del cinema hongkonghese: amicizia e solidarietà, onore e rispetto, giustizia e vendetta, con alcune svolte narrative inaspettate e un trio di ottimi attori del genere: Simon Yam fa il suo mestiere come al solito, Donnie Yen è sempre bravissimo nei combattimenti e nella coreografia delle scene d'azione (girati in maniera classica e senza inutili movimenti di camera che li rendano confusi, anche se poi nel resto del film qualche tocco autoriale c'è eccome), mentre vedere Sammo Hung nella parte del cattivo (con tanto di pizzetto e sigaro) fa uno strano effetto, ma se la cava egregiamente.
Qi Sha, Po Jun e Tan Lang sono tre stelle che, secondo l'astrologia cinese, possono determinare il destino degli esseri umani a seconda del loro allineamento. Pur di arrestare Wong Po, un criminale cui danno la caccia da oltre tre anni, l'ispettore Chan e i suoi uomini non esitano a fabbricare false prove contro di lui, anche perché il tempo stringe: Chan è alla vigilia della pensione e un tumore al cervello lo sta uccidendo. I suoi metodi sleali non vanno a genio al nuovo caposquadra Ma (il vero protagonista positivo della vicenda), ma nemmeno lui riesce ad fermare la catena di sanguinose vendette incrociate. Oltre alla relatività del bene e del male (i "buoni" non sono migliori dei "cattivi"), la pellicola affronta a più riprese il tema della paternità, già caro a Yip sin da "Juliet in love": Chan ha adottato la figlia di due testimoni che Wong ha fatto assassinare; lo stesso Wong desidera sopra ogni altra cosa avere un bambino; quasi tutto il film si svolge il giorno della festa del papà (nel 1997, anno del ricongiungimento di Hong Kong con il suo "genitore", la Cina), con uno degli uomini di Chan che sta per rivedere per la prima volta dopo molti anni la giovane figlia, e un altro che ha rotto da tempo i rapporti con il proprio padre. L'inizio e il finale, in riva al mare, sono quasi "Kitaniani" e incorniciano una storia dove poesia e violenza vanno di pari passo.

2 commenti:

Torakiki ha detto...

L' ho trovato tronfio e gonfiato ne meno ne più di un film con Jonh Cena. Ma forse è solo Wip che non mi convince ( e 2002 era prorpio brutto eh! )

Christian ha detto...

Beh, dai, comunque meglio un Donnie Yen di un John Cena... ^_^ Comunque, tu hai mai visto "Bullets over summers" e "Juliet in love"?