Animal crackers (V. Heerman, 1930)
Animal crackers (id.)
di Victor Heerman – USA 1930
con Groucho, Chico e Harpo Marx
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Rivisto in DVD, in originale con sottotitoli inglesi.
Anche il secondo lungometraggio dei fratelli Marx, come il precedente, è l'adattamento di un loro spettacolo teatrale. E come tale presenta numeri musicali, canti e balli che spezzettano un po' il ritmo della narrazione e annacquano il divertimento che sgorga spontaneo quando invece in scena ci sono i fratelli con le loro gag comiche. Rispetto a "The Cocoanuts", comunque, la confezione è migliore, così come le scenografie e la direzione degli attori. Groucho veste i panni dell'eccentrico esploratore Jeffrey T. Spaulding, appena ritornato da un viaggio in Africa. In suo onore si tiene un grande ricevimento nella villa della ricca Mrs. Rittenhouse (la sempre brava Margaret Dumont), durante la quale viene esibito un prezioso dipinto, "Dopo la caccia", del pittore francese Beaugard. Ma il quadro viene trafugato per ben due volte: la prima da parte di una vicina invidiosa che vuole sabotare la festa, la seconda dalla figlia della stessa signora Rittenhouse che vuole sostituirlo con una copia realizzata dal suo fidanzato per mostrare a tutti le sue capacità di artista. La presenza in qualità di musicisti di Chico (che per non suonare si fa pagare di più che per farlo) e del suo socio Harpo (solito disturbatore della quiete altrui) contribuisce ad aumentare la confusione. I personaggi dei tre fratelli sono ormai compiuti e definiti, e i rapporti fra loro (soprattutto quello fra Chico e Harpo) più affiatati: ma anche Zeppo fa un'apparizione, quella che per lui diventerà "classica" di segretario o assistente di Groucho. Da ricordare l'interminabile inno di benvenuto "Hooray for Captain Spaulding", il dialogo surreale fra Groucho e il mercante d'arte Roscoe W. Chandler, quello fra Groucho e Chico per trovare il ladro del dipinto ("Occorre domandare a chiunque si trovi in questa casa se ha preso la tela" – "Supponiamo che nessuno l'abbia presa" – "Allora possiamo chiedere nella casa accanto" – "Supponiamo che non vi siano case nei paraggi" – "Allora dobbiamo costruirne una" – ecc.), gli "strani interludi" dello stesso Groucho in cui si rivolge direttamente agli spettatori, il concerto improvvisato di Chico ("Non riesco a pensare alla fine", dice lui. "Strano, io non riesco a pensare ad altro", commenta Groucho) e soprattutto l'esilarante dettatura della lettera agli avvocati, che potrebbe aver ispirato quella di "Totò, Peppino e la malafemmina".
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