Braveheart (Mel Gibson, 1995)
Braveheart - Cuore impavido (Braveheart)
di Mel Gibson – USA 1995
con Mel Gibson, Sophie Marceau
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Rivisto in DVD con Hiromi.
La storia di William Wallace, patriota ed eroe della ribellione scozzese contro l'occupazione inglese di re Edoardo I Plantageneto a cavallo fra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo. Va subito detto che l'unico vero pregio del film sono le magnifiche battaglie (in particolare la prima, quella di Stirling), girate in maniera realistica, viva e coinvolgente, e che hanno costituito un punto di riferimento per pellicole "medievali" successive, come la "Giovanna d'Arco" di Luc Besson e "Il signore degli anelli" di Peter Jackson. Per tutto il resto, invece, il film non mi è mai sembrato nulla di speciale sin dalla prima volta che lo avevo visto. Gli eventi storici sono estremamente semplificati e schematizzati, e la loro verosimiglianza lascia parecchio a desiderare (lo stesso Gibson ammise che numerosi elementi, come la relazione con la regina Isabella, furono aggiunti di sana pianta per rendere il tutto più romanzato e avvincente), ma questo in sé non sarebbe nemmeno un difetto. Il vero problema è che i personaggi sono prevedibili e mai indagati in profondità: su tutti lo stesso Wallace, figura monolitica che non mostra mai un dubbio o un ripensamento. Anche i suoi seguaci più fedeli non sembrano nulla più che macchiette. L'unico character con un po' di "ambiguità" a renderlo interessante, Robert Bruce (interpretato da Angus Macfadyen), è fondamentalmente un debole e un inetto. La Marceau (nel ruolo di Isabella di Francia) è bella, ma il suo ruolo avrebbe potuto essere tagliato senza troppe conseguenze: sembra quasi inserito soltanto per la necessità di avere un personaggio femminile di rilievo. Buono e convincente, invece, il re Edoardo I interpretato da Patrick McGoohan. La prima mezz'ora del film, prima che scoppi la rivolta, è davvero noiosetta, mentre poi la storia si lascia seguire giusto perché si parteggia per i "buoni", e non per particolari qualità cinematografiche. Al secondo film da regista dopo "L'uomo senza volto", Gibson comunque fece il botto: ben dieci nomination agli Oscar e cinque statuette vinte, fra cui quelle per il miglior film e la migliore regia.
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