23 maggio 2006

La colazione dei campioni (A. Rudolph, 1999)

La colazione dei campioni (Breakfast of Champions)
di Alan Rudolph – USA 1999
con Bruce Willis, Nick Nolte
**

Visto in divx.

Il film è tratto dal romanzo omonimo di Kurt Vonnegut, che non ho letto. Bruce Willis (in una delle sue migliori interpretazioni) veste i panni di Dwayne Hoover, popolare proprietario di un autosalone in una cittadina del midwest che, dietro la facciata del "campione" amato da tutti, è in realtà esaurito, depresso e sull'orlo della follia. Nolte è invece il suo responsabile delle vendite, non meno folle e paranoico: le scene in cui si veste da donna sono imperdibili. Quando in città giunge Kilgore Trout, scrittore fallito di romanzi di fantascienza e alter ego dello stesso Vonnegut, Hoover si convince di poter ottenere da lui una risposta sul significato della propria vita. Un film grottesco e allucinato, che talvolta sembra volare alto (si discute di libero arbitrio: Hoover si sente "l'unica creatura senziente in un mondo di automi") e talvolta appare semplicemente banale e stupido. In ogni caso è un interessante specchio del malessere della società statunitense, dove tutti sono obbligati a inseguire il successo e l'ottimismo e dove la pubblicità è vista come la bocca della verità. Forse ci sono troppi personaggi, alcuni dei quali superflui, come il figlio cantante di Hoover o l'ex detenuto interpretato da Omar Epps. Più volte, durante la visione del film, mi sono chiesto come sarebbe stato se fosse stato diretto da un regista più talentuoso, per esempio dal Terry Gilliam di "Paura e delirio a Las Vegas".

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