8 febbraio 2022

Starship troopers (Paul Verhoeven, 1997)

Starship troopers - Fanteria dello spazio (Starship Troopers)
di Paul Verhoeven – USA 1997
con Casper Van Dien, Denise Richards
***

Rivisto in TV (Disney+).

In un futuro in cui tutte le nazioni della Terra sono unite in una federazione governata da una giunta militare (e dove soltanto l'aver svolto un periodo di servizio sotto le armi garantisce diritti e cittadinanza), gli esseri umani si ritrovano a fronteggiare una minaccia aliena: una razza di insetti giganteschi, ostili e letali, provenienti da un distante pianeta. Per amore della compagna di studi Carmen Ibanez (Denise Richards), il giovane Johnny Rico (Casper Van Dien) si arruola nella fanteria mobile, inizialmente senza troppa convinzione: ma dopo che la loro nativa Buenos Aires è stata spazzata via da un attacco a tradimento degli insetti, getterà tutto sé stesso nella guerra contro il nemico. Tratto – non senza libertà – dal celebre e iconico romanzo di Robert A. Heinlein (che ha ispirato decine di altre opere: il cartone giapponese "Gundam", per dirne una), adattato dallo sceneggiatore Edward Neumeier, un caposaldo della fantascienza bellica, testosteronica e d'azione. La satira del militarismo (non senza pizzichi di black humour sparsi a piene mani: "La fanteria ha fatto di me l'uomo che sono", dice a Rico un veterano completamente menomato) e della propaganda in tempo di guerra ("L'unico insetto buono è un insetto morto"), nonché i rimandi al mondo reale (in particolare alla seconda guerra mondiale: l'attacco a Buenos Aires rievoca chiaramente quello a Pearl Harbour), sono evidenti: eppure c'è stato chi ha incredibilmente frainteso la pellicola, accusandola di celebrare proprio l'atteggiamento guerrafondaio, la xenofobia, i valori fascisti e antidemocratici e la disumanizzazione del nemico (cosa c'è di più disumano di un insetto?) di cui invece si prende gioco. [A questo proposito, cito una frase attribuita allo stesso Heinlein: "C'è un termine tecnico per chi confonde le opinioni di un personaggio di un libro con quelle dell'autore. Il termine è idiota."] Contenuti e forma vanno di pari passo nel mettere in scena – esagerando a più non posso – un mondo dove l'essere guerrieri e morire per la patria è la massima aspirazione, dove i bambini schiacciano scarafaggi per la strada (e i video in stile "Istituto Luce" commentano: "Ognuno sta facendo la sua parte"), dove i giovani sono tutti belli, aitanti, atletici, insomma dei soldati ariani perfetti, e gioiscono nell'infliggere paura e dolore ai nemici...

Le vicende personali dei protagonisti, che si dipanano nell'arco della guerra, sono quasi un contorno: Johnny, Carmen, e gli amici Carl (Neil Patrick Harris), Dizzy (Dina Meyer), Ace (Jake Busey), Zender (Patrick Muldoon) fanno carriere parallele e diverse: chi nella fanteria, appunto, la "carne da macello" che viene mandata a morire su pianeti alieni, combattendo in prima linea i nemici; chi nella flotta spaziale, come pilota di gigantesche e sofisticati astronavi (anche se il film si limita a mostrare tutta questa tecnologia senza indugiare nei dettagli del loro funzionamento); chi nell'intelligence o nella catena di comando (soprattutto se dimostra di possedere dei poteri ESP). Gli effetti speciali (nominati all'Oscar) sono ottimi, così come l'avvolgente world building, anche se l'insieme è mantenuto al necessario livello di semplicità e ingenuità, quasi in stile fantascienza anni '50 (dove gli insetti giganti erano una costante!), come testimoniano anche le scenografie elementari, i colori luminosi (per certi versi il film è all'opposto dell'"Aliens" di James Cameron, dominato invece da claustrofobia e oscurità), i sentimenti (le storie d'amore incrociate: Johnny ama Carmen, ma è amato da Dizzy) e le emozioni primordiali. La vicenda è complessivamente lineare, senza "cattivi" o traditori fra gli esseri umani (l'unica tensione è quella fra Rico e Zender, rivali in amore), mentre le scene di violenza sono parecchie e sfociano nello splatter (arti tranciati in combattimento, soldati squartati, cervelli risucchiati), allo scopo di mostrare in tutta la sua tragicità il "lato sporco" della guerra che manda a morire migliaia di giovani reclute. Da notare che nel mondo del futuro c'è quantomeno la parità di genere: uomini e donne si dividono equamente ruoli di potere, comandanti e soldati, senza barriere e distinzioni: anzi, spesso le donne sono toste quanto e più dei maschi (e fanno la doccia insieme!). Nel vasto cast anche Michael Ironside (l'insegnante e poi tenente Rasczak), Clancy Brown (il sergente istruttore Zim), Brenda Strong (il capitano dell'astronave). Per Verhoeven era il terzo film di SF "fracassona" (ma di qualità) girato a Hollywood, dopo "RoboCop" e "Atto di forza". Il regista olandese non sarà coinvolto però nei due sequel a basso costo e nei due film d'animazione che usciranno negli anni successivi.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ogni volta che leggo di questo film mi viene voglia di rivederlo, fosse per me sarei pronto a rivederlo tutte le settimane, un giorno il mondo riconoscerà il genio di Polvèron ;-) Cheers

Christian ha detto...

Anch'io lo vedo sempre volentieri! :)
E Verhoeven è un genio (spesso) incompreso...