30 dicembre 2021

Personal shopper (Olivier Assayas, 2016)

Personal shopper (id.)
di Olivier Assayas – Francia/Ger/Bel 2016
con Kristen Stewart, Lars Eidinger
**1/2

Visto in TV (Prime Video).

La giovane Maureen (Kristen Stewart), che lavora a Parigi come "personal shopper" per la celebrità Kyra (Nora von Waldstätten), è anche una medium in grado di percepire la presenza degli spiriti. Ma i suoi tentativi di instaurare un contatto con il fratello gemello Lewis, morto da poche settimane per un problema cardiaco, si rivelano infruttuosi... Uno strano film, che mescola in parallelo due storie/vicende legate fra loro solo dalla protagonista e dai suoi traumi: da una parte l'elaborazione del lutto e il tentativo di contattare lo spirito del fratello; dall'altro il rapporto con sé stessa, i propri desideri e le proprie paure, che si riflettono nello strano lavoro per conto della sfuggente Kyra, che praticamente non vede mai di persona, di cui cura l'immagine acquistando vestiti di lusso, scarpe, borse e gioielli che però gli è proibito provare o indossare lei stessa. Una proibizione che naturalmente si trasforma in desiderio di trasgressione, portando alla luce turbamenti nascosti. Le due storie si sfiorano soltanto, come quando Maureen inizia a ricevere strani messaggi sul cellulare da uno sconosciuto: si tratta del fratello morto, o di qualcuno dell'entourage di Kyra? E si incrociano infine nel finale-thriller, compresa una sequenza surreale (il "fantasma" che esce dall'albergo) che contribuisce al mistero di un film permeato da cupezza e disagio (vedi anche la fotografia "fredda") fino all'ultima sequenza, da horror psicologico. Un film un po' evanescente e pretenzioso, e non privo di divagazioni (come quelle artistiche, sulla pittrice astratta di inizio novecento Hilma af Klint o sulle sedute spiritiche di Victor Hugo), ma ben diretto e recitato. Assayas ha scritto il film espressamente per la Stewart, che aveva già recitato per lui in "Sils Maria". Premio per la miglior regia al festival di Cannes, ex aequo con "Un padre, una figlia" di Mungiu.

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