L'ombra del dubbio (A. Hitchcock, 1943)
L'ombra del dubbio (Shadow of a doubt)
di Alfred Hitchcock – USA 1943
con Joseph Cotten, Teresa Wright
**1/2
Visto in divx.
Quando lo zio Carlo (Joseph Cotten), l'elusivo fratello minore di sua madre, giunge da New York a casa loro, in California, per visitarli dopo tanto tempo, la giovane Carla (Teresa Wright), che ne condivide il nome (in originale si chiamano entrambi Charlie), è particolarmente contenta, essendo sempre stata affezionata a questo zio così misterioso, bello, benestante e con la fama di avventuriero. Ma ben presto le risulta evidente che Carlo sta scappando da qualcosa: e quando la ragazza scopre che la polizia è in cerca di un "killer di vedove" che si è dato alla fuga, si convince che proprio lo zio sia il responsabile dei delitti... Un insolito thriller di ambientazione familiare che lo stesso Hitchcock considerava fra i suoi lavori preferiti, dove la tensione del noir e il cinismo del mondo esterno fanno capolino nella quotidianità, nella routine e nelle convenzioni sociali di una famiglia del tutto normale e serena. Il mistero relativo allo zio e alle ragioni della sua fuga è prolungato per tutta la pellicola, con l'amata nipote che lentamente passa dall'iniziale fiducia verso di lui (il rapporto fra i due è talmente stretto da sfiorare la telepatia) alla paura e alla repulsione, senza che il resto della famiglia sospetti minimamente qualcosa: e la realtà si ritrova trasfigurata non solo dai sospetti (l'ombra del dubbio, come recita il titolo) ma anche dall'immaginazione, dalla fantasia e dai sogni, oltre che dalla fascinazione per la letteratura e i romanzi polizieschi che contagia anche altri membri della famiglia, come la piccola Anna (Edna May Wonacott), accanita lettrice, e il padre Joe (Henry Travers), che "gioca" con l'amico Herbie (Hume Cronyn) a inventare i modi più fantasiosi per uccidersi a vicenda. Se Carlo vive alla giornata (li suo motto è "non pensare al passato né al futuro, solo l'oggi esiste") e dietro l'apparenza affabile disprezza il mondo intero, per Carla l'intera vicenda rappresenta l'ingresso nell'età adulta, attraverso le fasi della disillusione verso lo zio e dell'innamoramento per il giovane poliziotto (Macdonald Carey) che dà la caccia all'assassino. Forse a uno spettatore moderno, che si aspetta sempre il twist finale, la conclusione può risultare deludente: ma ai tempi di Hitchcock l'attrattiva nasceva proprio dalla suspense in sé, dalla rappresentazione del crimine e delle devianze sullo schermo in un contesto apparentemente a loro estraneo, quello appunto della normalità e della quotidianità. Nel cast anche Patricia Collinge (la madre) e Wallace Ford (il poliziotto anziano). Sir Alfred fa un cameo nei panni dell'uomo che, giocando a carte, ha una scala completa di picche. Memorabile la preghiera serale della piccola Anna: "Signore, benedici la mamma, papà, Capitan Midnight, Veronica Lake e il presidente degli Stati Uniti". Alla sceneggiatura, ispirata forse dai delitti di Earle Nelson negli anni venti, ha lavorato anche lo scrittore Thornton Wilder. La colonna sonora di Dimitri Tiomkin, alla prima collaborazione con Hitchcock, cita ripetutamente il valzer "La vedova allegra" di Franz Lehár, che allude – insieme alle immagini di coppie che ballano – ai delitti del killer. Il doppiaggio italiano dell'epoca, oltre ad "italianizzare" i nomi dei personaggi, presenta una strana inflessione in alcune voci che lo rende particolarmente bizzarro: questo perché fu doppiato a Madrid, in attesa che la guerra finisse, ad opera di attori italiani che si trovavano momentaneamente nel paese iberico.
3 commenti:
Uno dei più belli di Hitchcock, anche se scegliere è difficile, ma uno di quelli il cui doppiaggio italiano fa veramente pena...
Il doppiaggio lascia davvero molto a desiderare! Come film, secondo me, Hitchcock ha fatto di meglio, ma comunque non mancano gli spunti interessanti.
Indubbiamente. Dovessi citare a caldo i miei film preferiti del Genio direi Nodo alla Gola, Intrigo Internazionale, Psycho e il mio film preferito in assoluto, Vertigo.
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