17 febbraio 2020

Deadpool 2 (David Leitch, 2018)

Deadpool 2 (id.)
di David Leitch – USA 2018
con Ryan Reynolds, Josh Brolin
**1/2

Visto in TV.

In seguito alla morte improvvisa della sua compagna Vanessa (Morena Baccarin), Wade Wilson/Deadpool (Ryan Reynolds) cade in depressione e tenta inutilmente il suicidio. Dopo un fallimentare tentativo di entrare a far parte degli X-Men, l'anti-eroe trova una nuova ragione di vita: proteggere Russell Collins/Firefist (Julian Dennison), giovane mutante dai poteri pirocinetici, che è braccato da Cable (Josh Brolin), un killer cibernetico giunto dal futuro. Il secondo film dedicato al mercenario chiacchierone con il potere mutante di rigenerare le proprie ferite (il che lo rende praticamente immortale) è forse migliore anche del precedente. L'irriverenza del personaggio, fucina di gag e di battute dissacranti, continua a distaccarlo notevolmente dalla seriosità del panorama degli X-Men, un universo di cui però fa parte a pieno titolo. E l'insolita commistione di registri (il comico-demenziale e il tragico-melodrammatico), per quanto più sbilanciata sul primo versante, riesce a dare alla trama e ai personaggi quello spessore che era assente nel primo film. Anche le gag, quando non esagerano sul piano dell'umorismo scurrile e adolescenziale, riescono a strappare più di un sorriso, in particolare quelle metacinematografiche (oltre a essere consapevole di trovarsi in un film, Wade cita di continuo altre pellicole, lanciando non poche frecciatine ai titoli dell'Universo DC) e metafumettistiche. Per fronteggiare Cable, a un certo punto Deadpool forma una propria squadra di supereroi, X-Force: ma tranne la superfortunata Domino (Zazie Beetz), ci lasceranno tutti le penne piuttosto incerimoniosamente, prima ancora che inizi la missione. Dal primo episodio, in qualità di spalle, tornano Colosso e Testata Mutante Negasonica (che introduce la sua fidanzata Yukio), mentre fra gli avversari appaiono Black Tom Cassidy (Jack Kesy) e l'inarrestabile Fenomeno (con la voce, in originale, dello stesso Reynolds). Da notare che versioni differenti del Fenomeno e di Yukio erano già apparse in precedenti film degli X-Men (rispettivamente in "X-Men: Conflitto finale" e "Wolverine: L'immortale"), ma qui vengono bellamente ignorate. Belle le sequenze d'azione, con un utilizzo (scoperto e consapevole) del ralenti. Nel cast anche Eddie Marsan, Terry Crews e Rob Delaney. Brevissimi camei per Matt Damon e Brad Pitt. Nella scena post-credits vediamo Wade viaggiare nel tempo (e in altri film) per rimediare agli errori del passato (come uccidere la versione di sé stesso che era apparsa in "X-Men Le origini: Wolverine", e persino l'attore Ryan Reynolds prima che reciti in "Green Lantern"). Deadpool, Cable e Domino furono tutti creati da Rob Liefeld nei primi anni novanta: sembra quasi incredibile ritrovarli insieme trent'anni dopo in un film come questo.

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