Dogman (Matteo Garrone, 2018)
Dogman
di Matteo Garrone – Italia 2018
con Marcello Fonte, Edoardo Pesce
***1/2
Visto al cinema Colosseo.
In una periferia degradata e opprimente, una vera e propria arena sul litorale che ha visto tempi migliori (il film è stato girato nei pressi di Castel Volturno), il piccolo e mansueto Marcello gestisce con passione un negozio di toelettatura per cani. Il suo problema, che è anche quello degli altri commercianti della zona, si chiama Simone: pugile prepotente, bullo, instabile e attaccabrighe, che lo coinvolge in piccoli furti e al quale è però legato da un rapporto di amicizia difficile da scindere. In fondo sono entrambi come dei cani: Simone è quello aggressivo e territoriale, Marcello quello sottomesso e dipendente dal padrone anche di fronte ai maltrattamenti. Liberamente ispirato a un fatto di cronaca di fine anni ottanta, il caso del "canaro della Magliana", il film è un riuscitissimo ritratto di un personaggio complesso, buono nell'anima e disposto ad accettare (quasi) di tutto pur di vivere quietamente: anche la modesta attività di spaccio di droga (che forse, a ben vedere, finisce con l'esacerbare il problema di Simone, diventato cocainomane) viene svolta con le migliori intenzioni, in particolare quella di integrare i piccoli guadagni nel negozio per potersi permettere le gita fuori porta con la figlia, appassionata di immersioni subacquee (i due sognano di andare alle Maldive o al Mar Rosso: e le sequenze che mostrano padre e figlia che si immergono sembrano quasi appartenere a un altro film, con la loro atmosfera di sogno e di libertà). Marcello è quasi costretto dalle circostanze a diventare un assassino. La macchina da presa di Garrone lo segue continuamente, senza mollarlo mai un istante, spesso riprendendo da vicino il suo volto in primo piano (come nell'intenso finale all'alba): il protagonista, Marcello Fonte, ha vinto a Cannes il premio per la miglior interpretazione maschile. Oltre a lui e ad Edoardo Pesce (Simone), il terzo personaggio è l'ambiente (magnificamente esaltato sullo schermo dalla fotografia di Nicolaj Brüel), un ex resort turistico sulla spiaggia dimenticato da tutti, trasformatosi nella piazza di un western, dove si vive alla giornata fra sogni di fuga (attraverso il lavoro, il gioco o la delinquenza) e in attesa di un'occasione migliore. E di fronte alle follie e alla violenza degli uomini, i cani sono spettatori curiosi e inermi. Fra tutti i film di Garrone, ricorda in parte "L'imbalsamatore" (peraltro girato negli stessi luoghi) nel mettere in scena individui al margine della società. Come quello, si ispira a un fatto di cronaca reale: lì il protagonista imbalsamava animali morti, qui accudisce animali vivi, ma in entrambi i casi il vero animale si conferma essere l'uomo stesso (indicative le scene in cui Marcello finisce in prigione e in cui Simone viene rinchiuso in una gabbia, proprio come i cani feroci).
4 commenti:
Complimenti, è il miglior commento letto fino ad ora. Il rispecchiamento col mondo dei cani è perfetto. L'inizio del film ci prepara già a tutta la vicenda: il terribile e aggressivo cane da combattimento che compare alla prima scena con il povero Marcello che cerca di avvicinarsi e stabilire un contatto...
Il degrado ambientale esprime magnificamente il degrado e l'isolamento dell'uomo quando si sfaldano tutti i valori superiori che differenziano gli uomini dalle bestie, che rimangono, nonostante tutto le vere creature innocenti...
Il malessere che si prova di fronte ad un film come questo dovrebbe farci riflettere molto!
Grazie! Il parallelo fra uomini e cani (suggerito già dal titolo) mi è sembrato evidente da subito. Il protagonista Marcello ha pure un po' la faccia da cane bastonato...
Lo voglio proprio vedere, anche perché ho appena letto del reale fatto di cronaca e non è che lì qualcuno fosse un santo prevaricato, ma tutti erano parte di un triste spettacolo di borgata.
Dai risvolti atroci.
Garrone comunque mi piace, molto bello il tuo paragone con L'imbalsamatore. In fondo potrebbe esserne una evoluzione...^^
Moz-
Rispetto al fatto di cronaca, diverse cose sono state cambiate o romanzate, ma la sostanza rimane. Anche a me Garrone piace molto, e raramente delude...
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