30 aprile 2018

Avengers: Infinity War (A. e J. Russo, 2018)

Avengers: Infinity War (id.)
di Anthony e Joe Russo – USA 2018
con Josh Brolin, Robert Downey Jr.
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Visto al cinema Arcobaleno.

Il folle extraterrestre Thanos di Titano (Josh Brolin) vuole impadronirsi delle sei gemme dell'infinito, attualmente disperse per la galassia (ma già viste, sotto diverse forme, nei precedenti film della Marvel) per diventare la creatura più potente dell'universo e sterminarne metà della popolazione, riportando così (a suo dire) l'equilibrio nel cosmo. Già in possesso della gemma del potere (l'Orb che avevamo visto nel primo "Guardiani della Galassia"), attacca l'astronave con i profughi asgardiani (nello spazio dopo gli eventi di "Thor: Ragnarok") e uccide Loki (Tom Hiddleston) per sottrargli il Tesseract (ovvero la gemma dello spazio). Dopodiché è il turno della gemma della realtà, vale a dire l'Aether (vista in "Thor: The Dark World") in possesso del Collezionista (Benicio Del Toro), e di quella dell'anima (al suo esordio cinematografico), per ottenere la quale sacrifica la vita dell'unica persona che ama, ovvero la figlia Gamora (Zoe Saldana). Le ultime due sono in possesso di eroi terrestri: la gemma del tempo è incapsulata nell'amuleto del Dottor Strange (Benedict Cumberbatch), che viene rapito e portato su Titano insieme ad Iron Man (Robert Downey Jr) e Spider-Man (Tom Holland); quella della mente fa parte integrante del sintezoide Visione (Paul Bettany), rifugiatosi con l'amata Wanda (Elizabeth Olsen) nel Wakanda di Black Panther (Chadwick Boseman) insieme al resto degli Avengers, riunitisi dopo lo scisma di "Civil War": Capitan America (Chris Evans), Hulk (Mark Ruffalo, anch'egli tornato dallo spazio ma con problemi di trasformazione), la Vedova Nera (Scarlett Johansson), Falcon (Anthony Mackie), War Machine (Don Cheadle), Bucky (Sebastian Stan) e un redivivo Thor (Chris Hemsworth), dotato del nuovo martello Stormbreaker, forgiato dal nano Eitri (Peter Dinklage), e alleatosi con i Guardiani della Galassia (il procione Rocket e l'albero Groot, nella fase adolescenziale/ribelle, mentre Star-Lord (Chris Pratt), Drax (Dave Bautista) e Mantis (Pom Klementieff) aiutano gli eroi su Titano). Il cast è completato da numerosi comprimari già visti nei precedenti film: Heimdall (Idris Elba), Wong (Benedict Wong), Nebula (Karen Gillan), Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) e altri ancora (compreso il consueto cameo di Stan Lee, qui autista del bus scolastico di Peter Parker), molti dei quali ci lasciano le penne (come Nick Fury (Samuel Jackson) nel controfinale). Whew! Progressivamente più potente man mano che acquisisce le gemme, infatti, Thanos riuscirà nel suo intento: e nel finale, con la semplice volontà, farà letteralmente sparire nel nulla metà degli esseri viventi di tutto l'universo, prima di "ritirarsi a vita privata". Ma l'anno prossimo arriverà il sequel "Endgame" (inizialmente avrebbe dovuto intitolarsi "Infinity War - Part 2") che risolverà tutto.

Anche se non si sfugge dalla solita sensazione (comune a quasi tutti i film Marvel, ma soprattutto a quelli degli Avengers) di assistere a una puntata di una serie televisiva anziché a una pellicola cinematografica, si può ben dire che siamo di fronte a un film epico, il punto finale verso cui tendevano tutti i precedenti lungometraggi della Casa delle Idee. La storia di Thanos e delle sei gemme (che nei fumetti era stata raccontata nel colossale crossover "Infinity Gauntlet" e nel suo antefatto "Thanos Quest", pubblicati nel 1990/91 ed entrambi ideati da Jim Starlin: "Infinity War" era invece il titolo di un sequel successivo, con una trama differente), vista sul grande schermo, non delude di certo. Però, come abbiamo visto, la quantità di personaggi e di super-eroi è abnorme, il che impedisce alla sceneggiatura di dedicare il tempo necessario a ciascuno di loro. Nessuna caratterizzazione è tradita, si badi bene, anzi è stato fatto un ottimo lavoro nel rispettarle e al tempo stesso nel mostrare interessanti interazioni fra personaggi di film diversi, molti dei quali si incontrano qui per la prima volta (assai divertenti i siparietti fra Tony Stark e il Dottor Strange, per esempio, o quelli fra Thor e i Guardiani della Galassia, in particolare Rocket). Ma molti degli eroi, francamente, sono poco più che comparse interscambiabili (e questo, ahimè, vale soprattutto per gli Avengers, cui nominalmente sarebbe intitolata la pellicola), e chi non conoscesse a menadito i film precedenti avrebbe le sue difficoltà nel districarsi (anche perché ormai parecchi personaggi si somigliano anche esteticamente: come mostra la locandina promozionale, Cap con la barba e Thor con i capelli corti sono a rischio riconoscibilità, visto poi che anche Tony Stark, Dottor Strange e Star-Lord hanno barbetta o pizzetto). Protagonisti di battaglie insensate, con scene d'azione confuse, decisioni stupide (perché Pantera Nera fa aprire gli scudi protettivi in Wakanda? Perché gli Avengers vogliono distruggere la gemma della mente anziché usarla contro il nemico?), livelli di potere incoerenti e contraddittori (come possono Cap, Falcon e Vedova Nera sconfiggere dei nemici che hanno messo in difficoltà Visione e Scarlet?), gli eroi si lanciano in battutine spesso fuori luogo (accettabili giusto quelle dei Guardiani, "cazzoni" per natura). Ecco dunque che il vero valore della pellicola è dato non dai buoni ma dal cattivo, Thanos, autentico protagonista nonché anima e centro nevralgico della vicenda, sicuramente uno dei villain più interessanti di sempre (se non il migliore in assoluto) dell'Universo Cinematico Marvel. Tutto, dalle sue pur vaghe motivazioni ai suoi rapporti con la figlia Gamora, va oltre i cliché del genere. E dunque pare quasi giusto che vinca lui (almeno fino al prossimo film, che pure sarà preceduto da un paio di pellicole stand-alone, forse ambientate prima di questa: "Ant-Man and the Wasp" e "Captain Marvel").

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