L'ultimo buscadero (Sam Peckinpah, 1972)
L'ultimo buscadero (Junior Bonner)
di Sam Peckinpah – USA 1972
con Steve McQueen, Robert Preston
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Rivisto in DVD.
Junior Bonner (McQueen), un cowboy che si guadagna da vivere girando di paese in paese per partecipare ai rodei, è in un momento di crisi quando torna nella sua città natale, Prescott, dove è in programma una grande fiera in occasione della parata del 4 luglio. Il fratello Curly (Joe Don Baker), invece, non potrebbe essere più diverso: affarista pragmatico, ha distrutto il ranch di famiglia per costruirvi sopra un centro residenziale e sta facendo fortuna con il commercio e l'edilizia. Curly disapprova la vita romantica e itinerante del fratello, e vorrebbe che mettesse "la testa a posto" come lui. Ma Junior non può rinunciare al proprio modo di essere, e in questo è come il padre Ace (Robert Preston), che nonostante gli acciacchi e la tarda età – e per la disperazione della moglie Elvira (Ida Lupino) – insegue ancora sogni e illusioni, non ultima la pazza idea di trasferirsi in Australia alla ricerca dell'oro. Nonostante l'ambientazione contemporanea, il settimo film di Peckinpah è ancora una volta – poteva essere altrimenti? – un western. E naturalmente un western crepuscolare e malinconico, che mette in scena la cronaca di un fallimento e la fine di un'epoca, dove i pochi cowboy rimasti sono residui del passato, che si esibiscono per divertire i turisti mentre intorno a loro il progresso fa letteralmente piazza pulita dei vecchi scenari e del vecchio modo di vivere. "Se questo mondo è tutto per i vincitori, che cosa resta ai vinti?" si chiede il protagonista, prima di buttarsi testardamente in una nuova lotta contro il terribile toro Sunshine, l'ostacolo da superare per dimostrare a tutti (e soprattutto a sé stesso) di non essere ancora finito. La vittoria gli arriderà (e con essa, la conquista di una bella ragazza), ma sarà tutto effimero: tanto la ragazza che il denaro (donato al padre per consentirgli di esaudire il suo ultimo sogno) dureranno lo spazio di una giornata, prima di ripartire con una vettura infangata e sulle strade polverose verso nuovi rodei in altre cittadine ai margini della civiltà che avanza. Girato con stile classico (ma il montaggio rapido e frammentato, marchio di fabbrica del regista, è ben presente nelle scene della parata e soprattutto in quelle del rodeo), con una sceneggiatura assai attenta alla caratterizzazione psicologica dei personaggi, "L'ultimo buscadero" è uno dei film più lineari e meno violenti del regista americano (al punto da deludere coloro che si attendevano una pellicola d'azione, vista anche la presenza di McQueen): eppure non tradisce i temi tipici della sua filmografia e mostra grande cura nel descrivere un microcosmo (la famiglia, la città, l'ambiente del rodeo) che simboleggia un intero mondo. Ottimi gli attori (oltre ai già citati, Ben Johnson è l'organizzatore del rodeo e Barbara Leigh è la ragazza conquistata da Junior). McQueen tornerà a collaborare con Peckinpah in "Getaway!".
2 commenti:
Un film bellissimo, crepuscolare, sentito.
Ed uno dei migliori ritratti dei losers.
Ottimo recupero.
"Sentito" è la parola giusta. Con questo tipo di personaggi, Peckinpah era davvero in sintonia...
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