15 luglio 2016

Tokyo Fist (Shinya Tsukamoto, 1995)

Tokyo Fist (id.)
di Shinya Tsukamoto – Giappone 1995
con Shinya Tsukamoto, Koji Tsukamoto, Kahori Fujii
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Rivisto in DVD, in originale con sottotitoli inglesi.

Tsuda, modesto impiegato di una ditta di assicurazioni, conduce una vita piatta e noiosa: anche il rapporto con la sua compagna, Hizuru, è ormai scivolato nella fredda routine. Ma l'incontro con un vecchio compagno di scuola, Kojima, scuote tutto questo. Kojima, infatti, provoca ripetutamente il pavido Tsuda per risvegliare il suo spirito combattivo e insidia Hizuru, che finisce con l'abbandonare il compagno per trasferirsi a casa del rivale. Pur di riconquistarla, Tsuda comincia a sua volta a frequentare la palestra. Dopo i due "Tetsuo", Tsukamoto racconta un'altra vicenda di trasformazione: stavolta non c'è di mezzo il metallo, ma solo la carne e i corpi. La rabbia repressa, l'ossessione e il desiderio di vendetta spingono infatti i personaggi all'estremo, e il cambiamento psicologico si riflette in quello fisico, con i volti massacrati dai pugni in una spirale di autodistruzione che finisce con il coinvolgere anche la donna. Contemporaneamente ai due uomini, infatti, anche Hizuru abbraccia il proprio lato più masochista, fra tatuaggi e piercing. Il dolore e il combattimento diventano per tutti e tre l'unico modo per esprimersi e per sentirsi vivi. Come nei precedenti lavori sperimentali di Tsukamoto, il film rappresenta sullo schermo la violenza in maniera stilizzata ed espressionista, con una regia che ricorre ad angoli e inquadrature insolite, nervosi movimenti di camera, una fotografia ipersatura e persino a brevi animazioni a passo uno. Fedele al suo titolo (dove non c'è solo la parola "Fist", ma anche "Tokyo"), il film rende inoltre protagonisti gli scenari cittadini (i grandi palazzi, le strade, i ponti, i corridoi) mostrandoli come un labirinto urbano in cui i personaggi vagano nell'indifferenza altrui. E poi, naturalmente, tanto gore e tanto sangue, sul ring e fuori. Cinema estremo, non per tutti, ma vivo e pulsante: forse la vetta espressiva di Tsukamoto. I due rivali, Tsuda e Kojima, sono interpretati dallo stesso regista e da suo fratello Koji.

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