Per fortuna che ci sei (James Huth, 2002)
Per fortuna che ci sei (Un bonheur n'arrive jamais seul)
di James Huth – Francia 2002
con Gad Elmaleh, Sophie Marceau
*1/2
Visto in TV, con Sabrina.
Il musicista jazz Sasha (Gad Elmaleh) vive alla giornata, libero dai legami sentimentali e professionali e prigioniero dell'ombra ingombrante del padre, che fu un celebre compositore. Quando incontra la bella ma sbadata Charlotte (Sophie Marceau), però, se ne innamora subito, ricambiato. La passione fra i due sembra funzionare, nonostante gli ambiti sociali ben differenti (quello artistico di Montmartre per lui, i quartieri alti di Parigi per lei). Peccato che si tratti dell'ex moglie del ricco imprenditore Alain Porsche (François Berléand), che farà tutto per mettere loro i bastoni fra le ruote, e soprattutto che abbia tre scatenati figli di primo letto: e Sasha, che ha sempre affermato di odiare i bambini, scoprirà di dover "conquistare" anche loro. Love story di produzione francese ma chiaramente debitrice al cinema americano, colma di riferimenti ai classici hollywoodiani (entrambi i protagonisti adorano "Casablanca") e ai musical di Broadway (nell'appartamento di Sasha campeggiano locandine di "West Side Story", "Hair", "JSC", "Cantando sotto la pioggia"...), ma in particolare a "Gli aristogatti" della Walt Disney (citato esplicitamente più di una volta), di cui è di fatto una rilettura con esseri umani al posto dei felini. I bravi protagonisti (simpatico lui, affascinante come sempre lei), l'ambientazione accattivante, le numerose gag slapstick e un'interessante colonna sonora (che rilegge in chiave jazz tanti classici: Chopin, Mozart, Gounod, Bach...) non bastano però a elevarla oltre lo schematismo del genere.
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