12 maggio 2016

Captain America: Civil War (A. e J. Russo, 2016)

Captain America: Civil War (id.)
di Anthony e Joe Russo – USA 2016
con Chris Evans, Robert Downey Jr.
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Visto al cinema Colosseo.

Il terzo film di Captain America è in realtà più una pellicola degli Avengers al completo che del vendicatore a stelle e strisce, benché questi rimanga comunque al centro dei riflettori. Gli eroi più potenti della Terra (o almeno dell'Universo Marvel) sono infatti vittima di un complotto ordito da Helmut Zemo (Daniel Brühl) per dividerli in due fazioni, capeggiate rispettivamente da Tony Stark/Iron Man (Downey Jr.) e Steve Rogers/Captain America (Evans), e farli scontrare gli uni contro gli altri. Non che Zemo debba sforzarsi troppo, visto che – come si era già capito dalle pellicole precedenti – i due eroi hanno ideali e "filosofie" decisamente in contrasto. Le numerose vittime civili e collaterali durante le recenti missioni dei Vendicatori hanno spinto i governi del pianeta a riconsiderare lo status di autonomia con cui gli eroi operano, e le Nazioni Unite stipulano un trattato che li obbliga a subordinare le loro attività alle decisioni di un apposito comitato. Gli eroi si dividono fra quelli che trovano giusto adeguarsi a tale protocollo (Iron Man, Vedova Nera, Visione, War Machine) e quelli che invece temono che possa pregiudicare la necessaria libertà d'azione e di intervento (Cap, Falcon, Wanda, Occhio di Falco). La situazione precipita quando il Soldato d'Inverno (ovvero Bucky, l'antico compagno di Captain America) viene accusato di essere il responsabile di un attentato contro le stesse Nazioni Unite, nel quale perde la vita anche l'anziano re del Wakanda. Intenzionato a dare fiducia all'amico di un tempo, Cap aiuta Bucky a sfuggire alla cattura, e questo scatena la guerra fra le due fazioni di eroi, rimpolpate per l'occasione da alcune guest star (Pantera Nera e Spider-Man nel team di Stark, Ant-Man e lo stesso Winter Soldier in quello di Rogers). Alla fine si scoprirà che a incastrare Bucky è stato Zemo, ma la rivelazione non spegnerà il contrasto fra Cap e Iron Man, anzi lo esacerberà quando Tony si renderà conto che proprio Bucky, pure se mentalmente controllato dall'Hydra, è stato il responsabile della morte dei suoi genitori.

Adattando una celebre saga dei comics (che però nella versione a fumetti aveva raggio e conseguenze ben più ampie), i fratelli Russo portano sullo schermo un nuovo tassello dell'Universo Cinematico Marvel, ormai un vero e proprio serial a puntate più che una successione di pellicole indipendenti. In particolare, il lungometraggio segna l'inizio della cosiddetta "Fase Tre" del MCU, che dovrebbe culminare con i due "Avengers: Infinity War" in uscita nel 2018 e 2019. In linea con i film precedenti, ovvero con un baricentro spostato sull'azione e le scazzottate fra eroi, caratterizzazioni basilari e dinamiche semplicistiche (il che non è necessariamente un difetto), "Civil War" prosegue le vicende di Bucky (Sebastian Stan) raccontate nel precedente film del Capitano, mette in scena l'atteso e inevitabile scontro fra Iron Man e Cap, ma introduce anche nuovi personaggi, a partire dallo Spider-Man "ufficiale" (Tom Holland) che prende il posto di quello del recente reboot di Marc Webb (da considerarsi dunque defunto dopo solo due film, peraltro assai mediocri), destinato a interagire con regolarità con gli altri eroi Marvel. Fra le caratteristiche del nuovo Uomo Ragno (di cui fortunatamente non vengono raccontate per l'ennesima volta le origini) sono da segnalare una zia May (Marisa Tomei) ben più giovane di quella canonica e un costume "tecnologico", opera di Tony Stark. Per il resto, assistiamo all'evoluzione di Ant-Man in Giant-Man (ovvero Golia), ai primi accenni di una relazione fra Visione e Wanda, e all'introduzione del wakandiano Pantera Nera (Chadwick Boseman), anch'egli – come Spider-Man – futuro protagonista di un film personale. Scarlett Johansson è la Vedova Nera, William Hurt è il generale "Thunderbolt" Ross, Emily VanCamp è Sharon Carter, mentre Stan Lee fa il suo cameo come postino. Gli elementi chiave del genere sono rispettati e l'intrattenimento non manca, e tanto è bastato a riscuotere l'approvazione di un pubblico e una critica ormai assuefatti. Ma l'altro blockbuster di stagione incentrato su scontri fra supereroi, il bistrattato "Batman v Superman", nonostante i difetti di sceneggiatura, mi era sembrato trattare con maggior spessore i dilemmi morali e i lati oscuri degli eroi.

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