Superstizione (M. Antonioni, 1949)
Superstizione
di Michelangelo Antonioni – Italia 1949
con attori non professionisti
*1/2
Visto su YouTube.
Girato in un paese di campagna nelle Marche, attraverso una serie di quadretti il breve film illustra alcune credenze popolari degli abitanti delle zone più rurali ed arretrate dell'Italia del dopoguerra (quasi tutte donne, guarda caso): dallo specchio rotto che porta sette anni di guai ai rimedi più insoliti e "naturali" per guarire dalle malattie, dai maghi che predicono l'amore a quelli che, a seconda della richiesta, lanciano o cacciano il malocchio, per concludere con il rito di lasciare una moneta in tasca ai defunti per permettere loro di pagarsi il viaggio verso l'Aldilà. Il narratore descrive i vari "rituali" senza commentarli, in una sorta di indagine antropologica che il regista avrebbe voluto approfondire maggiormente (il progetto originale, boicottato dal produttore, era più ampio e articolato: il saggio "Il mondo magico" di Ernesto De Martino, uscito nel 1948, potrebbe essere stato una fonte di ispirazione) ma che alla fine si limita a presentare i riti "così come sono". Il risultato è inconcludente: non sapremo mai cosa sta alla base degli atti di superstizione che vediamo sullo schermo, o qual è la realtà sociale che li genera. Sono spunti lasciati a sé stessi, in un mondo fuori dal tempo e dalla logica.
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