Cronos (Guillermo del Toro, 1993)
Cronos (id.)
di Guillermo del Toro – Messico 1993
con Federico Luppi, Ron Perlman
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Visto in divx, in originale con sottotitoli.
Un anziano antiquario (Luppi) trova per caso un misterioso congegno, costruito da un alchimista/orologiaio vissuto nel sedicesimo secolo, che ha il potere di donare la vita eterna: foggiato come un insetto meccanico, trasforma infatti chi "infilza" in una sorta di vampiro (con tanto di sete di sangue e idiosincrasia alla luce), infondendogli vitalità e, naturalmente, immortalità. Sulle tracce dell'apparecchio c'è anche un ricco imprenditore (Claudio Brook), che per motivi di salute non può uscire dalla propria casa e che si serve, come manodopera, del nipote Angel (Perlman). Il lungometraggio d'esordio del regista messicano Guillermo del Toro è una curiosa variazione sul tema dei vampiri, con reminescenze della prima serie de "Le bizzarre avventure di JoJo" (il dispositivo che trasforma il protagonista in non-morto ricorda per molti versi la maschera di pietra del manga di Hirohiko Araki), e presenta già alcune caratteristiche che saranno ricorrenti nel suo cinema, dalla "fissazione" per gli insetti (come confermerà subito il successivo "Mimic") alla fusione di spunti fantastici e orrorifici con la realtà quotidiana, fino all'attenzione per il punto di vista dei bambini (qui c'è la nipotina dell'antiquario, che assiste muta alla sua trasformazione e alle sue peripezie). Lo stile curato e la suggestiva confezione visiva (la fotografia è di Guillermo Navarro) lo rendono degno di nota, nonostante il basso budget e l'esilità della sceneggiatura, che nella seconda parte non riesce a sviluppare in maniera originale gli spunti iniziali. Sia l'attore argentino Federico Luppi che, soprattutto, quello americano Ron Perlman torneranno a collaborare a più riprese con il regista.
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