Merantau (Gareth Evans, 2009)
Merantau (id.)
di Gareth Evans – Indonesia 2009
con Iko Uwais, Sisca Jessica
**1/2
Visto in divx, in originale con sottotitoli.
Secondo le tradizioni dei Minangkabau, un gruppo etnico che vive sull'isola di Sumatra, tutti i giovani, prima di entrare nell'età adulta, devono abbandonare la propria casa per compiere un "viaggio iniziatico" in cerca di fortuna e alla scoperta del proprio posto nel mondo. Così fa anche il protagonista di questo onesto film di arti marziali, diretto da un regista gallese in trasferta in Indonesia, che porta sullo schermo le tecniche di una particolare disciplina chiamata pencak silat. Se la storia in sé non è particolarmente originale (giunto a Giacarta, il protagonista Yuda si mette nei guai quando decide di proteggere una ragazza, scatenando l'ira di un gangster occidentale che traffica in schiave sessuali), anche se il finale nella sua ingenuità riesce comunque a sorprendere, la confezione è accattivante e soprattutto le scene d'azione sono soddisfacenti e realistiche. Risparmiandoci coreografie confuse, movimenti iper-accentuati o un montaggio che "spezza" l'azione (difetti di gran parte dell'action contemporaneo), il film mostra combattimenti semplici e grezzi ma ricchi di impeto e fisicità, con Uwais che ricorda a tratti Jackie Chan nel suo modo di sfruttare l'ambiente circostante e gli oggetti a sua disposizione. Agli appassionati del genere non dispiacerà di certo, anche perché rappresenta una boccata d'aria fresca in un filone che negli ultimi decenni ha un po' perso di vista quella viscerale spontaneità che ne costituiva uno dei punti di forza fino agli anni ottanta. Il regista collaborerà con Uwais anche nel successivo "The Raid: Redemption", il film che lo ha portato definitivamente sotto i riflettori.
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