24 agosto 2013

My boss, my hero (Yoon Je-kyoon, 2001)

My boss, my hero (Dusabu ilche)
di Yoon Je-kyoon – Corea del Sud 2001
con Jung Joon-ho, Jung Woong-in
*1/2

Visto in divx alla Fogona, in originale con sottotitoli.

Il giovane gangster Du-shik, ritenuto troppo ignorante per poter comandare su un ampio territorio, viene costretto dai suoi superiori a tornare a scuola per prendere il diploma. Fingendosi uno studente pluriripetente, si iscrive così a un prestigioso istituto superiore privato. Di fronte a compagni di scuola teppisti, a professori violenti e a tutte le dinamiche della vita liceale (compresa la "cotta" per una compagna di scuola), avrà il suo da fare per tenere a bada i propri istinti da delinquente; ma non potrà far finta di nulla quando scoprirà che la scuola è guidata da un preside corrotto che favorisce la compravendita dei voti, licenziando gli insegnanti onesti, e che può contare sull'appoggio di una banda rivale. Opera prima del regista Yoon Je-kyoon, è una commedia d'azione che mescola due fortunati filoni del cinema coreano: quello sulle bande mafiose (spesso oggetto di "contaminazioni" di questo tipo, dove si vede un boss calato in un contesto quotidiano e insolito: si pensi per esempio a "Ho sposato una gangster") e quello di ambientazione scolastica, con esagerazioni soltanto apparenti (la durezza e l'estrema competitività del sistema educativo della penisola, così come d'altronde di quello giapponese, non sono di poco conto). Se lo spunto di partenza ha le sue potenzialità, il film però stenta a decollare e si "accontenta" di portare pigramente avanti la storia, fra luoghi comuni e personaggi caratterizzati banalmente (da ricordare almeno il vice di Du-shik, che si spaccia per suo "zio" per frequentare l'insegnante di inglese, di cui è innamorato). E i momenti divertenti o memorabili si contano sulle punte delle dita. Con due seguiti ("My boss, my teacher" nel 2006 e "The mafia, the salesman" nel 2007) e un remake sotto forma di telefilm giapponese (nel 2006).

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