25 agosto 2013

La cuccagna (Luciano Salce, 1962)

La cuccagna
di Luciano Salce – Italia 1962
con Donatella Turri, Luigi Tenco
**1/2

Visto in divx alla Fogona, con Marisa.

La diciottenne Rossella, appena diplomata alla scuola di stenografia e dattilografia, vaga per le strade di Roma alla ricerca di un lavoro. Ma nell'Italia del miracolo economico, dove si fa a gara a sfoggiare la ricchezza e le auto sportive, si lanciano inchieste di mercato e si inventano slogan pubblicitari, non sembra esserci posto per lei. Trovare un impiego è tanto facile quanto perderlo, fra uomini d'affari che millantano contratti milionari, avvocati spiantati, intrallazzatori spennaturisti, tutti pronti a sfruttare la sua bellezza o la sua ingenuità, disposti (a parole) a offrirle incarichi redditizi che però si rivelano effimeri o equivoci, spesso perché da lei vogliono una cosa sola. L'unico fuori dal coro è Giuliano, nullafacente in perenne conflitto con la società, anticonformista e antimilitarista, che guarda con sospetto all'arricchimento collettivo. Insieme a lui, la ragazza mediterà anche un farsesco suicidio, ma non avrà il coraggio di andare fino in fondo. Uscito nello stesso anno de "Il sorpasso" e sceneggiato da Salce (il futuro regista di "Fantozzi") a partire da un soggetto di Alberto Bevilacqua, Goffredo Parise, Carlo Romano e Luciano Vincenzoni, è un'altra commedia che attraverso una graffiante satira di costume metteva in guardia contro l'apparente benessere che derivava dal boom. Più osteggiata che favorita dalla sua bellezza, e boicottata anche dalla famiglia (che – a parte il fratello effemminato e dunque a sua volta emarginato – non approva la sua ricerca di lavoro e che si ritrova unita soltanto per guardare "Carosello" o Mike Bongiorno in televisione), la protagonista sperimenta sulla propria pelle quanto sia difficile per una ragazza giovane e carina trovare un lavoro "serio". Esordio sullo schermo per Luigi Tenco (al suo primo e unico film, dagli inquietanti risvolti autobiografici), che canta, accompagnandosi con la chitarra, "La ballata dell'eroe" di Fabrizio De André. I titoli di testa parlano di prima apparizione sullo schermo anche per la protagonista Turri e il caratterista Umberto D'Orsi (l'iperattivo e inconcludente uomo d'affari veneto), ma non è vero: entrambi avevano già recitato in precedenza. Camei per Ugo Tognazzi (un automobilista), Liù Bosisio (la suora) e lo stesso Salce (il comandante dell'esercito). Da ricordare il ferro da stiro usato da Tenco come piastra elettrica per fare il caffé.

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