14 agosto 2013

Benvenuti al sud (Luca Miniero, 2010)

Benvenuti al sud
di Luca Miniero – Italia 2010
con Claudio Bisio, Alessandro Siani
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Visto in divx, con Sabrina.

Alberto Colombo (Bisio), direttore dell'ufficio postale di Usmate Velate, in Brianza, sogna un trasferimento a Milano: per punizione verrà invece inviato per due anni a Castellabate (in provincia di Salerno, anche se nel film si dice genericamente che è vicino Napoli). Partito colmo di pregiudizi (teme la criminalità, il caldo, la sporcizia...) scoprirà invece che il soggiorno al sud è migliore di quanto credesse: l'ospitalità (tutti gli offrono in continuazione caffé, cibo e limoncello), il sole, il mare, la vita rilassata e l'amicizia e la simpatia degli abitanti lo conquisteranno al punto che darà ragione al suo impiegato Mattia Volpe (Siani) quando gli dice "Un forestiero che viene al sud piange due volte, quando arriva e quando parte". Fortunato (e fedele) remake della già fortunata commedia francese "Giù al nord", la cui ambientazione si prestava perfettamente a essere "virata" in versione italiana, vista la contrapposizione fra settentrione e meridione che impera nella nostra commedia sin dai tempi di "Totò, Peppino e... la Malafemmina" (e che francamente stupisce di trovare ancora a cinquant'anni di distanza: in effetti il film potrebbe essere tranquillamente ambientato negli anni '50 o '60 senza cambiare quasi nulla della sceneggiatura). Evidentemente però il pubblico ha gradito la riproposizione (e il superamento) di stereotipi vecchi ormai di decenni (compresi quelli più "simpatici": dalle mamme invadenti agli orari di lavoro "disinvolti", per non parlare delle gag sul dialetto incomprensibile): il film ha incassato decine di milioni di euro, rendeno di fatto "necessaria" la realizzazione di un sequel uscito un anno e mezzo dopo, "Benvenuti al nord". Certo, nonostante la bella atmosfera e le molte situazioni divertenti, la pellicola non fa altro che rimpiazzare gli stereotipi negativi con altri stereotipi positivi, senza azzardare una vera analisi sociale (men che mai contestualizzata) e senza andare al di là di un buonismo popolare e di facciata. Non a caso è stata scelta come ambientazione Castellabate (e la sua frazione Santa Maria, sul mare), "isola felice" nel parco nazionale del Cilento, e non la città di Napoli vera e propria. Sceneggiatura e setting a parte (che a tratti ricordano anche classici come "Pane, amore e fantasia"), la confezione è mediocre: la regia di Miniero (che proviene dalla pubblicità) è scolastica, mentre gli attori sono cabarettisti o al servizio di personaggi-macchiette. Angela Finocchiaro è la moglie di Alberto, Valentina Lodovini la ragazza di cui si innamora Mattia.

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