21 ottobre 2012

Paycheck (John Woo, 2003)

Paycheck (id.)
di John Woo – USA 2003
con Ben Affleck, Uma Thurman
**

Rivisto in TV, con Sabrina.

Al suo sesto (e per ora ultimo) film americano, John Woo gioca di nuovo la carta della fantascienza (la pellicola è tratta da un racconto di Philip K. Dick, "I labirinti della memoria", del 1953) ma non riesce a ripetere il successo di "Face/Off", anche per colpa di una sceneggiatura che non sfrutta a dovere i buoni spunti offerti del soggetto. Il protagonista, Michael Jennings (Ben Affleck: la parte era stata proposta a Matt Damon, che l'ha rifiutata perché troppo simile a quella di Jason Bourne), è un brillante ingegnere specializzato in reverse engineering: se un'azienda senza troppi scrupoli intende scoprire i segreti di un prodotto tecnologico della concorrenza o mettere a punto un'idea ancora più innovativa e top secret, Jennings "vende" loro un periodo della propria vita (di solito un paio di mesi), isolandosi in laboratorio e dedicandosi completamente all'obiettivo, per poi farsi cancellare la memoria di quei mesi dall'amico Shorty (Paul Giamatti) in modo che quanto ha fatto non sia noto più a nessuno, nemmeno a lui. Quando il milionario Jimmy Rethrick (Aaron Eckhart) lo ingaggia per un lavoro più impegnativo del solito, gli occorreranno tre anni per dar vita a una macchina talmente rivoluzionaria e pericolosa da attirare anche l'attenzione dell'FBI. Alla fine dell'incarico, con la memoria cancellata (compresi i ricordi della sua relazione con la biologa Rachel, interpretata da Uma Thurman), scoprirà che non solo è braccato tanto dalla polizia quanto da Rethrick stesso (che lo vuole uccidere), ma anche che ha rinunciato al compenso milionario preferendo invece una busta contenente venti oggetti del tutto ordinari (un pacchetto di sigarette, una moneta, degli occhiali, una lente d'ingrandimento, ecc.). Come in un videogioco ad enigmi, dovrà usare ciascuno degli oggetti al momento giusto e nel posto giusto per salvarsi la vita e procedere verso la comprensione di ciò che è accaduto nei tre anni precedenti: quella che ha costruito è una macchina che permette di vedere nel futuro, e così ha potuto "prevedere" che cosa gli servirà per sopravvivere e per distruggere un apparecchio che, complice la natura umana, inevitabilmente finirà col far autoavverare proprio ciò che mostra (guerre, epidemie). Il tema dell'uomo inconsapevole ma costretto alla fuga è debitore a "Intrigo internazionale" di Hitchcock, quello della memoria cancellata selettivamente è un classico della SF (e anticipa di un anno "Se mi lasci ti cancello"). Se nel complesso il film può deludere per l'incapacità, come già detto, di approfondire in maniera soddisfacente i concetti e le idee di partenza (in più, alcune svolte legate ai singoli oggetti sembrano davvero implausibili), il ritmo e il buon cast valgono almeno una visione. E Woo condisce il tutto con i suoi classici stilemi: scene d'azione (anche se meno elaborate e coinvolgenti del solito) e inseguimenti in moto, riflessioni sull'amicizia (tradita o meno: vedi i casi rispettivamente di Rethrick e di Shorty) e la predeterminazione, un paio di mexican standoff e l'immancabile colomba bianca che appare nel momento clou.

3 commenti:

Frank77 ha detto...

Buon cast con l'eccezione del protagonista,quel pesce lesso di Ben Affleck;non che la scelta di Matt Damon sarebbe stata molto meglio.

Christian ha detto...

Certo, non è all'altezza di Giamatti, Eckhart e della Thurman, però per il ruolo se la cava... Meglio qui che in "Daredevil", per dire.

francesco ha detto...

Io l'ho trovato pessimo.
Poi per me è veramente limitato come attore.
Non dubito che in Daredevil fosse anche peggio :-)