No man's land (Danis Tanović, 2001)
No Man's Land (Ničija zemlja)
di Danis Tanović – Bosnia/Slovenia/Fra/Ita/Bel/GB 2001
con Branko Đurić, Rene Bitorajac
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Rivisto in DVD, con Rachele, Ilaria, Paola, Costanza, Eleonora, Ginevra.
Durante la guerra nei Balcani, un soldato bosniaco e uno serbo si ritrovano intrappolati insieme in una trincea abbandonata e situata in mezzo alle rispettive linee nemiche. Con loro c’è un terzo soldato, sdraiato su una mina che esploderà non appena dovesse alzarsi. La situazione è tesa, e per risolverla viene richiesto l’intervento dei “caschi blu” dell’ONU, che però si riveleranno del tutto impotenti. Illustrando la follia del conflitto fratricida che ha insanguinato l’ex Yugoslavia negli anni novanta attraverso l’interazione di due uomini che avrebbero anche potuto essere amici (hanno pure conoscenti in comune) ma che si odiano fino alla morte, la brillante e pluripremiata – anche con l’Oscar per il miglior film straniero, oltre che con la palma per la miglior sceneggiatura a Cannes – pellicola d’esordio del bosniaco Tanović affronta un argomento serio con toni leggeri e a tratti grotteschi e surreali (molti gli sberleffi: i militari dell’ONU ribattezzati ridicolmente “i Puffi” per via dei loro caschi blu; il soldato bosniaco che, leggendo un giornale, esclama un “Che casino in Ruanda!”). Frutto di una coproduzione internazionale, il film non entra nel merito delle ragioni politiche o etniche del conflitto (i due soldati si accusano a vicenda di aver iniziato la guerra), non prende posizioni a favore o contro una delle parti e si limita a mostrare una situazione che col tempo si fa sempre più assurda e senza via d’uscita. Chi ne esce peggio, forse, sono proprio le forze neutrali, come gli “operatori di pace” delle Nazioni Unite, di cui viene mostrata tutta l'inutilità, e i giornalisti internazionali, sempre a caccia di scoop. E la mina pronta a esplodere (nonché “impossibile da disinnescare”) non è che una metafora dell’intero paese, in bilico sull’orlo della distruzione. Nel cast internazionale, anche Georges Siatidis (il sergente francese) e Katrin Cartlidge (la reporter inglese).
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