Night fishing (Park Chan-wook, 2011)
Night fishing (Paranmanjang)
di Park Chan-wook, Park Chan-kyong – Corea del Sud 2011
con Oh Kwang-rok, Lee Jung Hyun
**1/2
Visto nella sala Estérel al Palais des Festivals di Cannes.
Un uomo si reca a pescare nel bosco, presso il fiume Han. Di notte incontrerà lo spirito di una donna: ma presto scopriremo che in realtà il defunto è lui, e che la donna è una medium ingaggiata dalla sua famiglia. Ispirandosi allo "sciamanesimo coreano", Park realizza un piccolo film (scritto e diretto insieme al fratello Park Chan-kyong) sulla morte e sulla vita. Ma più che per il soggetto, il lavoro è degno di nota per le sue caratteristiche tecniche: il cortometraggio (dura in tutto 30 minuti) è stato infatti girato esclusivamente e interamente con un Apple iPhone 4 al posto della macchina da presa. L'abilità registica di Park gli consente di fare con lo smartphone tutto quello che farebbe con un normale equipaggiamento: zoom e carrellate, riprese notturne, effetti speciali, montaggio rapido, primi piani e inquadrature d'atmosfera. La minor risoluzione delle immagini, poi, dona alle scene ambientate nel bosco una suggestione horror simile a quella di prodotti che "fingono" soltanto di essere girati con mezzi di fortuna (come "The Blair Witch Project" e simili), mentre aggiunge alle sequenze finali del rito sciamanico una felice aura di realismo. Un esperimento riuscito, dunque, oltre che una notevole operazione di marketing.
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