28 dicembre 2010

Love letter (Shunji Iwai, 1995)

Love letter
di Shunji Iwai – Giappone 1995
con Miho Nakayama, Miki Sakai
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Visto in divx, con Hiromi, in originale con sottotitoli.

Due anni dopo la morte del suo promesso sposo durante una scalata in montagna, Hiroko trova nell'annuario scolastico il suo indirizzo ai tempi della scuola media, quando il ragazzo abitava in una cittadina dell'Hokkaido (nell'estremo nord del Giappone), e decide impulsivamente di scrivergli una lettera. Sorprendentemente, riceve una risposta. Presto capirà che ha trascritto l'indirizzo sbagliato, e che nella stessa classe c'era una ragazza con il medesimo nome e cognome, Itsuki Fujii (il nome Itsuki può essere sia maschile che femminile). La corrispondenza fra le due donne (che fra l'altro si assomigliano come due gocce d'acqua, e infatti sono interpretate dalla stessa attrice) si protrae a lungo, con Itsuki che recupera – a beneficio di Hiroko – tutti i ricordi del periodo scolastico trascorso insieme al suo omonimo. I piccoli dettagli che lentamente emergono faranno comprendere a entrambe che il ragazzo era innamorato proprio della compagna e che non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo. Il primo lungometraggio di Iwai è un film delicato e toccante, girato quasi esclusivamente nella cittadina di Otaru (persino le scene ambientate a Kobe, dove vive Hiroko, sono state girate in realtà in Hokkaido) e dunque caratterizzato da paesaggi freddi, innevati e invernali, con un'insolita e triplice relazione a distanza: i tre personaggi sono uniti dai sentimenti e dalle circostanze ma tenuti a distanza dal tempo (i due Itsuki: lei scopre che lui la amava solo dopo dieci anni), dallo spazio (Hiroko e Itsuki ragazza, che vivono in città separate e comunicano solo tramite lettere) e dalla morte (Hiroko e Itsuki ragazzo: emblemantica la scena in cui la donna saluta definitivamente il fidanzato, gridando verso la montagna dove lui è scomparso). Proprio questa "distanza" (l'amore è ideale e platonico, mai fisico) dona alla pellicola – che si fa giusto un po' prevedibile nella seconda parte – un feeling particolare, estremamente giapponese così come i temi dei sentimenti mai espressi, della caducità della vita, dell'accettazione del proprio destino e dal saper andare oltre, ma anche l'importanza dei ricordi e come gli eventi assumino un aspetto diverso a distanza di tempo (non a caso viene esplicitamente citato Marcel Proust: è grazie a una copia de "La recherche" che i veri sentimenti di Itsuki vengono a galla). La brava attrice protagonista (che, come detto, interpreta entrambi i ruoli principali, sia quello della malinconica Hiroko che quello della vivace e perennemente raffreddata Itsuki) è la cantante Miho Nakayama, mentre Miki Sakai, al suo debutto, è Itsuki da studentessa nei numerosi flashback. Il direttore della fotografia è Noboru Shinoda, in seguito collaboratore fisso di Iwai.

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