9 dicembre 2010

Giungla d'asfalto (J. Huston, 1950)

Giungla d'asfalto (The asphalt jungle)
di John Huston – USA 1950
con Sterling Hayden, Sam Jaffe
***1/2

Rivisto al cinema Greenwich Village di Torino, con Giovanni, Rachele ed Eleonora, in originale con sottotitoli (Torino Film Festival).

Appena uscito di galera, il genio del crimine "Doc" Riedenschneider (Sam Jaffe) organizza con un pugno di complici un audace colpo notturno a una gioielleria. Vi partecipa anche un delinquente di basso calibro, Dix Handley (Sterling Hayden), che si guadagna da vivere con piccoli furtarelli e che ha bisogno di denaro per riacquistare la fattoria appartenuta ai genitori e perduta durante la Grande Depressione. Il colpo, progettato scientificamente, sembra riuscire: ma gli scherzi del destino (un proiettile partito accidentalmente dalla pistola di una guardia uccide un membro della banda) e l'avidità del finanziatore della rapina, l'avvocato Emmerich (Louis Calhern), che vorrebbe tenersi il bottino tutto per sé, mandano il gruppo alla rovina. Gravemente ferito e braccato dalla polizia, Dix – accompagnato dalla donna che lo ama, Doll (Jean Hagen) – sceglie di andare a morire nella fattoria di famiglia, in mezzo ai puledri selvaggi, in un memorabile finale. Caposaldo del genere noir, la pellicola inaugura il filone degli heist movie anticipando titoli come "Rapina a mano armata" di Kubrick o "Rififi" di Jules Dassin (che gli è molto debitore), ma soprattutto è uno dei primi film polizieschi a mostrare con simpatia il sottobosco criminale, raccontando la vicenda dal punto di vista dei "cattivi" e mostrando pregi e difetti di ciascuno di essi con un approccio quasi naturalistico. La sua forza risiede infatti nel ritratto vivo ed efficace dei numerosi personaggi della vicenda, da quelli principali a quelli minori: il geniale e flemmatico "Doc", di origine tedesca, attento a ogni dettaglio ma con un debole per le giovani ragazze che lo perderà; il "traditore" Emmerich, che si barcamena fra problemi finanziari e una giovane amante (Marilyn Monroe, al suo primo ruolo serio, ancora acerba ma già splendente di luce propria); il barista gobbo Gus Minissi (James Whitmore), fedele amico di Dix che partecipa al colpo come autista; l'esperto scassinatore Louie Ciavelli (Anthony Caruso), che deve sfamare una famiglia fin troppo numerosa; il tenente di polizia Ditrich (Barry Kelley), corrotto e avido; l'emotivo Cobby (Marc Lawrence), che gestisce una sala di scommesse clandestine; il commissario Hardy, che si prodiga a estirpare le "mele marce" dalle forze dell'ordine; l'ardito detective privato Bob Brannon (Brad Dexter), che affianca Emmerich nel tentativo di ingannare i complici della rapina; Doll, ballerina sfortunata e innamorata (senza speranza) di Dix; e naturalmente lo stesso Dix, antieroe che rimane vittima del destino e delle circostanze. Huston ebbe carta bianca nell'adattare con Ben Maddow il romanzo di W. R. Burnett, e ricevette in cambio le nomination all'Oscar come miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura (Jaffe vinse invece la Coppa Volpi a Venezia). Magistrali anche la fotografia in bianco e nero di Harold Rosson e la colonna sonora di Miklos Rosza. Numerosi i remake.

9 commenti:

Einzige ha detto...

Huston in stato di grazia e un cast da brividi (Hayden su tutti, però): uno dei miei noir preferiti e un capostipite nel genere.

Christian ha detto...

A me piace, oltre che per i classici temi noir (come il protagonista "perdente"), per l'eccellente caratterizzazione di tutti i personaggi, che sono più di una decina...

Eraserhead ha detto...

Letto il libro più o meno due o tre secoli fa, eppure mi ricordavo ancora della presenza di un gobbo e di altri particolari da te citati, qualcosa deve pur significare. Se poi parlì così bene del film significa che esso parte da una base già buona di per sé.

Giuliano ha detto...

pensa che di Huston al cinema ho visto pochissimo, forse solo l'ultimo film, "The dead"...
almeno Moby Dick mi sarebbe piaciuto vederlo sul grande schermo (bada bene: quando uscì io non ero ancora nato!!!)
:-)
questo e il falcone sono favolosi, non mi ha mai appassionato il genere in sè, ma quando c'è uno che sa raccontare come Huston guardo qualsiasi cosa
(l'erede è Eastwood, senza ombra di dubbio)

Christian ha detto...

Eraserhead: Fra l'altro l'autore del romanzo, W.R. Burnett, ha collaborato con Huston anche alla sceneggiatura di "Una pallottola per Roy", il film di Raoul Walsh con Humphrey Bogart e Ida Lupino.

Giuliano: Pensa che invece io "Moby Dick" al cinema l'ho visto, anche se me lo ricordo poco: era stato rieditato e ridistribuito nelle sale (forse in occasione di un restauro?) agli inizi degli anni ottanta, ed ero andato a vederlo con tutta la famiglia! ^^
Comunque a Torino hanno fatto una retrospettiva di Huston, praticamente con tutti i suoi film (ma io ho visto solo questo perché ci sono andato soltanto nel weekend finale).

MonsierVerdoux ha detto...

secondo me, è il film migliore di huston: classico gangster-movie freddo, cinico, asciutto, splendidamente interpretato.

Christian ha detto...

Forse a me "Il mistero del falco" piace di più, però rimangono entrambi grandissimi film.

Fabio ha detto...

Interessante film. La parte relativa alla progettazione del colpo e alla rapina non gode di grandi trovate o della spettacolarità che assumerà in seguito in questo genere di film, ma i personaggi, la recitazione e il finalone ad alta commozione ti prendono.

E' singolare anche lo sguardo sulla città, la scelta delle ambientazioni... non sono i soliti sobborghi fotografati per essere accattivanti; è tutto molto asciutto, crudo. Una asphalt jungle appunto.

Sam Jaffe è uguale a Rubinstein. :D

Christian ha detto...

Sì, infatti, c'è una grande cura nei personaggi e nell'ambientazione. Un ottimo film!