12 febbraio 2010

Agitator (Takashi Miike, 2001)

Agitator (Araburu tamashii-tachi)
di Takashi Miike – Giappone 2001
con Masaya Kato, Naoto Takenaka
**

Visto in DVD.

Fra due clan di yakuza rivali scoppia una guerra che è stata segretamente orchestrata da una terza banda, maggiore di entrambi, con l'intenzione di eliminarne i capi e di sostituirli con marionette sotto il proprio controllo. L'unico a opporsi è il giovane Kenzaki, che si ribella dopo aver visto uccidere il suo superiore. Miike gira (per una volta) in modo assai classico e sobrio una saga quasi noir e vecchio stile, tutta incentrata su giochi di potere, alleanze, tradimenti, vendette e ritorsioni, che però concede poche sorprese allo spettatore e si snoda in maniera assai lineare (se si eccettuano alcune brevi scene con un misterioso personaggio femminile, completamente avulse dal resto della pellicola e forse addirittura immaginarie). Il film cresce e si dipana lentamente: eppure, nonostante la lunghezza (due ore e mezza: ma esiste addirittura una versione da 200 minuti per la televisione), nel finale si interrompe in modo brusco e affrettato, senza nemmeno mostrare la resa dei conti fra il protagonista e il principale antagonista. Quello di "Agitator" è un mondo autoreferenziale, popolato solo da yakuza e regolato dalle loro dinamiche interne, dove sono assenti non solo le forze dell'ordine (non si vede un poliziotto in tutto il film) ma anche le persone comuni. I numerosi personaggi sono anche ben caratterizzati, ma in gran parte vengono poco sfruttati (come il ragazzino appena entrato nel gruppo di Kenzaki o i vari sottoposti): forse la versione televisiva, che non ho visto, potrebbe rivelarsi migliore sotto questo aspetto. La frase simbolo della pellicola è "Siamo yakuza!", pronunciata spesso dai personaggi per giustificare le proprie azioni, come a rivendicare il fatto di non essere tenuti a piegarsi agli obblighi e ai compromessi che regolano l'esistenza degli uomini normali. Miike interpreta la parte del balordo che sodomizza una ragazza al karaoke con un microfono (una scena che ne ricorda una analoga in "Visitor Q").

2 commenti:

Cineblob ha detto...

sarò un perverso, ma è uno dei miei Miike preferiti ^^

Christian ha detto...

Io preferisco il Miike più "folle", anarchico e irridente, quello di "Happiness of the Katakuris" e "Visitor Q", per intenderci. Che curiosamente sono dello stesso anno di questo (il 2001), un anno in cui ha girato anche altri quattro film fra cui "Ichi the killer". Alla faccia della prolificità, questo in un anno solo gira quanto altri registi realizzano in tutta la carriera!