Anima e corpo (R. Rossen, 1947)
Anima e corpo (Body and soul)
di Robert Rossen – USA 1947
con John Garfield, Lilli Palmer
**1/2
Visto in divx alla Fogona, con Marisa.
La storia di Charley Davis, giovane promessa del pugilato che diventa un campione grazie agli intrallazzi di un losco promoter. Proveniente dai bassifondi, il protagonista sfrutta lo sport per uscire dalla povertà e per raggiungere la gloria e la ricchezza. Ma dopo aver sacrificato ogni cosa, compresi gli amici, la famiglia e l'amore, all'ultimo momento riesce a ribellarsi ai meccanismi in cui si trova rinchiuso e rifiuta di lasciarsi sconfiggere in un incontro truccato. Narrato quasi tutto in un lungo flashback, tranne l'incipit e l'incontro finale sul ring (assai realistico), il film può contare su una sceneggiatura efficace e venata di noir, che descrive bene le commistioni fra sport e criminalità, sulla buona regia di Rossen e su un'affascinante fotografia in bianco e nero, mentre la recitazione non sempre è all'altezza (vedi per esempio la Palmer). All'epoca fu salutato come il primo, grande capolavoro cinematografico sulla boxe: anche se mi è parso inferiore al di poco successivo "Stasera ho vinto anch'io" di Robert Wise, bisogna dargli atto di aver anticipato temi che verranno ripresi più volte negli anni a venire in moltissimi film (come "Il grande campione" o "Il colosso d'argilla", entrambi di Mark Robson). Prodotto dallo stesso protagonista John Garfield, è stato rifatto nel 1981 ("Il guerriero del ring", di George Bowers) con Leon Isaac Kennedy e una particina per Cassius Clay nella parte di sé stesso, ma il remake – a quanto leggo – risulta decisamente più moralistico e scontato.
2 commenti:
pensavo fosse più bello...
Francamente anch'io mi aspettavo qualcosa di più...
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