In Bruges (Martin McDonagh, 2008)
In Bruges (id.)
di Martin McDonagh – GB/USA 2008
con Colin Farrell, Brendan Gleeson
***
Visto in divx alla Fogona, con Marisa.
Bruges è una cittadina fiamminga in Belgio, con poco più di centomila abitanti, soprannominata la "Venezia del nord" per i suoi canali solcati dai cigni e le stradine medievali acciottolate. Sembrerebbe il rifugio più improbabile per due sicari londinesi, eppure è proprio lì che il boss (Ralph Fiennes) ordina loro di rintanarsi, furibondo dopo che un incarico è stato portato a termine con conseguenze impreviste. Se il placido Ken (Gleeson) si lascia conquistare dalla quiete del luogo e si trasforma in interessato turista, il tormentato Ray (Farrell) è invece insofferente e annoiato da una città che ai suoi occhi manca di ogni attrattiva. Ma in mezzo al nulla qualcosa sta per accadere, e la vendetta del boss sta per piombare su di loro... Un filmetto insolito e originale, che trascende il genere del gangster movie travestendolo da noir esistenzialista, con un ritmo lento e rilassato (non distante da certe cose di Kitano): il suo punto di forza sta proprio nell'ambientazione mitteleuropea che lo spettatore impara ad apprezzare, piano piano, insieme ai personaggi. La mimica facciale di Colin Farrell, gli improvvisi squarci grotteschi e surreali alla Bosch (citato esplicitamente), i rapporti d'onore fra i gangster e il loro capo, i colpi di scena nel finale lo rendono un oggetto simpatico e originale all'interno del suo genere. Come sempre, il doppiaggio italiano fa danni: per distinguere i personaggi nordamericani da quelli inglesi, i primi vengono fatti parlare con un accento assurdo e inspiegabile.
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