4 maggio 2009

L'uomo in più (P. Sorrentino, 2001)

L'uomo in più
di Paolo Sorrentino – Italia 2001
con Toni Servillo, Andrea Renzi
***

Visto in divx, con Marisa.

Storia di due declini paralleli nella Napoli degli anni ottanta. Tony, al secolo Antonio Pisapia, è un popolare cantante di musica leggera (il personaggio è ispirato a Franco Califano) la cui carriera si arresta bruscamente dopo uno scandalo sessuale. Il suo omonimo Antonio Pisapia, invece, è un ex calciatore di Serie A (ispirato ad Agostino Di Bartolomei) che vorrebbe intraprendere la carriera di allenatore ma deve fare i conti con l'ostracismo dell'ambiente e dei suoi ex dirigenti. La pellicola d'esordio di Paolo Sorrentino (anche sceneggiatore) ne segue le rispettive vicissitudini, dall'apice della carriera fino alla caduta nel dimenticatoio con la disperazione che ne consegue, senza mai farli incontrare prima del finale, in un breve attimo che segnerà il destino di entrambi. Diversissimi per personalità (Tony è spavaldo, esuberante, gaudente; Antonio è introverso, timido e razionale), sono di fatto persone indesiderate in una società dove il passato conta fin troppo e il futuro sembra non promettere nulla di buono. Ottima la regia (di Sorrentino mi piace molto come sa integrare la colonna sonora con le immagini) e le interpretazioni, in particolar modo quella di Servillo, bravo anche come cantante: il suo personaggio, cocainomane, amante della buona cucina e soprattutto del pesce, ripudiato dalla propria famiglia e ossessionato dalla scomparsa del fratello in una battuta di pesca subaquea, è l'unico a concedersi nel finale una sorta di amaro riscatto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Io un 3 e mezzo gliel'avrei dato. Ottimo esordio per Sorrentino che come dici benissimo riesce a coniugare benissimo colonna sonora e immagini (l'esempio più esplicativo al riguardo è ovviamente Il divo).
Comunque Servillo è un grande, veramente.
Ale55andra

Christian ha detto...

3 stelline e mezzo (che per me equivalgono a un 9) mi paiono un po' troppe per un film che è bello sì, ma senza esagerare, e che nonostante la bellezza formale non ha avuto una gran risonanza in me, come d'altronde era successo con "Il divo". Già "Le conseguenze dell'amore" mi era piaciuto di più, per esempio.

D'accordo su Servillo, forse attualmente il miglior attore italiano insieme a Castellitto.

Anonimo ha detto...

Ah se equivalgono a un 9 sono d'accordo. Ma il tuo massimo di stelline è quattro quindi? Io dicevo 3 e mezzo su cinque ^^
Ale55andra

Christian ha detto...

Sì, sono come il Mereghetti, il massimo è quattro stelline (ma lo uso _molto_ più raramente di lui!)... ^^