13 maggio 2009

State of play (K. Macdonald, 2009)

State of play (id.)
di Kevin Macdonald – USA 2009
con Russell Crowe, Ben Affleck
**1/2

Visto al cinema Plinius, con Paola.

Un giornalista vecchio stampo del "Washington Globe" (Crowe, ingrassato e trasandato), aiutato da una giovane blogger alle prime armi (la bella Rachel McAdams), indaga sulla morte sospetta della collaboratrice di un politico rampante (Affleck, il meno convincente del cast). Quest'ultimo, legato al reporter da un'amicizia di antica data, sta mettendo sotto inchiesta una potente impresa di sicurezza privata, contractor della difesa statunitense: ma le voci di una sua relazione clandestina con la ricercatrice defunta rischiano di mettere a repentaglio la sua carriera. Thriller vecchio stampo e di buona fattura che si iscrive nel ricco filone del giornalismo americano d'inchiesta (è quasi una versione aggiornata di "Tutti gli uomini del presidente": non a caso qua e là fa capolino la parola Watergate), ispirato a una miniserie televisiva che non avevo mai sentito nominare. Gli attori, chi più chi meno, sono bravi (ci sono anche Robin Wright Penn, la moglie del politico, ed Helen Mirren, l'arcigna caporedattrice), la sceneggiatura scorre senza scossoni, la regia e la fotografia si mettono al servizio della storia. Non mancano riflessioni sul declino del giornalismo tradizionale (il quotidiano cartaceo è in crisi di vendite, mentre il sito web è sulla cresta dell'onda), sullo scontro fra i diversi modi di lavorare del reporter e del blogger, e sugli interessi economici – prima ancora che politici – dietro ai temi della sicurezza e della lotta al terrorismo. Ma è anche un film privo di guizzi particolari, uno di quelli che piacciono mentre li si sta guardando (e di questi tempi è già qualcosa) ma che non lasciano poi molto a visione terminata. Il suo maggior pregio, in fondo, è quello di non avere grandi difetti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

D'accordissimo! Interessante per la tematica giornalistica, un pò meno per il resto che è alquanto già visto.
Tutto sommato un film che si fa guardare tranquillamente.
Ale55andra

Christian ha detto...

Esatto! Anche se non troppo originale, è comunque ben confezionato e piacevole.