L'amore in città (aavv, 1953)
L'amore in città
di Cesare Zavattini, Carlo Lizzani, Michelangelo Antonioni, Dino Risi, Federico Fellini, Citto Maselli, Alberto Lattuada – Italia 1953
con attori non professionisti
*1/2
Visto in DVD.
Nelle intenzioni di Cesare Zavattini, teorico del neorealismo, questo film a episodi avrebbe dovuto essere il primo numero de "Lo spettatore", una "rivista cinematografica" semestrale, strutturata proprio come una rivista cartacea, con tanto di editoriale e di sommario. Ma i risultati deludenti e l'assoluta mancanza di interesse da parte del pubblico impedirono di proseguire l'esperimento. Oggetto del film sono i diversi aspetti dell'amore in una grande città moderna: una Roma gigantesca e ostile, quasi refrattaria a ogni forma di affetto, con i muri ricoperti di manifesti elettorali e le strade che di notte appaiono vuote e deserte. Lo stile è quello dell'inchiesta, con divagazioni all'insegna del "pedinamento" e dell'osservazione della vita reale. I vari episodi sono diretti da giovani promettenti registi che (Fellini a parte) girano senza attori professionisti e spesso con i reali protagonisti delle vicende descritte.
"Amore che si paga" di Carlo Lizzani (*)
Un viaggio-inchiesta nel mondo della prostituzione, raccontato da un narratore moralista, accondiscendente e ammiccante verso il pubblico. Di scarso interesse anche dal punto di vista storico e di costume.
"Tentato suicidio" di Michelangelo Antonioni (*1/2)
I protagonisti di alcuni tentativi di suicidio per amore raccontano la propria storia. Noia, noia, noia. Non siamo molto lontani da programmi televisivi odierni come quelli in onda di pomeriggio su Raidue o simili. E dire che avevo acquistato il DVD soltanto per questo segmento...!
"Paradiso per tre ore" di Dino Risi (**1/2)
Le tre ore del titolo sono quelle che le collaboratrici domestiche si concedono la domenica pomeriggio nelle sale da ballo della capitale. La macchina da presa si muove tra le coppiette che danzano, mostrando approcci timidi o sfrontati, sguardi romantici, ritmi lenti e scatenati, e mille storie che si intrecciano nei brevi momenti di pausa fra un brano musicale e l'altro. Forse l'episodio migliore, assieme a quello di Maselli.
"Agenzia matrimoniale" di Federico Fellini, con Antonio Cifariello (**)
Per realizzare un'inchiesta sul funzionamento delle agenzie matrimoniali, un giornalista finge di essere interessato a trovare una moglie a un amico... licantropo (!). Fellini usa toni surreali (si veda anche la prima parte, con la faticosa "ricerca" dell'agenzia in un condominio di dimensioni colossali) in maniera tutto sommato efficace.
"Storia di Caterina" di Francesco [Citto] Maselli, con Caterina Rigoglioso (**1/2)
Scritto e co-diretto da Zavattini, è tratto da un reale fatto di cronaca, la storia di una donna lasciata dal compagno e costretta dalla povertà ad abbandonare il proprio figlio in un parco, solamente per pentirsene quasi subito e tornare a reclamarlo. Asciutto e toccante.
"Gli italiani si voltano" di Alberto Lattuada (*)
È l'unico episodio muto: soltanto la musica accompagna ironicamente le passeggiate di una serie di giovani ragazze dietro le quali tutti i maschi si voltano: gag "originalissime" (?) come l'uomo in macchina che si schianta perché distratto da una ragazza, o il ciccione (il regista Marco Ferreri) che fatica a salire una lunga scalinata per seguire una fanciulla. Una perdita di tempo: ha tutta l'aria di un riempitivo per terminare il film su un tono più leggero.
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