8 dicembre 2016

Le grand bleu (Luc Besson, 1988)

Le grand bleu (id.)
di Luc Besson – Francia 1988
con Jean-Marc Barr, Jean Reno, Rosanna Arquette
***

Rivisto in DVD, con Sabrina, Giovanni, Rachele, Daniela e Gianluca.

Il francese Jacques Mayol (Jean-Marc Barr) e l'italiano Enzo Molinari (Jean Reno), amici-rivali sin da bambini, sono due campioni di immersione in apnea. A livello caratteriale non potrebbero essere più diversi: Jacques è introverso e incapace di comunicare con il mondo esterno (soprattutto dopo aver assistito, da bambino, alla morte del padre in mare); Enzo è esuberante, guascone e fiero della propria sicilianità. Eppure i due condividono non solo l'amore per il mare e per le immersioni, ma anche un profondo rispetto reciproco. L'assicuratrice americana Johanna (Rosanna Arquette), innamorata di Jacques, e il giudice di gara Novelli (Sergio Castellitto) sono testimoni delle loro continue sfide. Ispirato a personaggi reali (Mayol ed Enzo Maiorca – rinominato qui Molinari perché il vero Maiorca ebbe da ridire sul modo "ridicolo e stereotipato" in cui era stato rappresentato, al punto da impedire a lungo l'uscita del film in Italia: da noi arrivò soltanto nel 2002, dopo che ne furono tagliati 15 minuti – tra gli anni sessanta e gli anni ottanta si soffiarono a vicenda e a ripetizione il record di immersione in apnea), attraverso il rapporto di amicizia e rivalità fra i due protagonisti la pellicola mette in scena la lotta con sé stessi. In particolare Mayol si sente fuori posto nel mondo ed è evidentemente incapace di trovare la felicità sulla terraferma (in mare, con le creature acquatiche e segnatamente i delfini, non sembra invece avere problemi: emblematico il fatto che nel portafogli conservi la foto di un delfino... "La mia famiglia", spiega). Nonostante l'amore offertogli da Johanna, nel finale (ambiguo ma fino a un certo punto) si consegnerà volontariamente alle profondità marine. In questo la sceneggiatura del film (cui ha collaborato lo stesso Mayol) sembra aver compreso alla perfezione il carattere del campione francese, anticipandone il suicidio all'Isola d'Elba nel 2001, vittima della depressione. Nonostante le modalità stereotipate e sopra le righe con cui vengono rappresentati gli italiani sullo schermo (filtrati da una visione alquanto sciovinista da parte dei francesi, anche se a tratti simpatica: vedi la mitica Fiat 500 di Enzo), la pellicola riesce a fondere l'aspetto romatico e poetico con quello avventuroso, e in alcuni momenti – anche attraverso il kitsch, certo: Besson non è certo un regista raffinato e sottile – sfiora vette sublimi. Cult movie in patria alla sua uscita, grazie anche alla colonna sonora di Éric Serra. Suggestive le riprese del mare (con immagini delle coste e dei fondali del Mediterraneo, dalla Grecia alla Sicilia e alla Costa Azzurra): la passione per l'argomento porterà Besson tre anni dopo a girare un documentario sulla fauna marina, "Atlantis". Paul Shenar è il dottor Laurence, Griffin Dunne è il capo di Johanna.

2 commenti:

James Ford ha detto...

Sai che invece a me non ha proprio mai convinto?

Christian ha detto...

Ha i suoi bravi difetti (oggi forse ancora più evidenti di quando è uscito), così come tutto il cinema di Besson, "a effetto" ma in fondo superficiale. Però è anche uno dei suoi film più suggestivi: per me va gustato per quello che è, per la bellezza delle immagini e per i suoi personaggi pittoreschi, senza caricarlo di troppe letture o aspettative...