7 gennaio 2023

Oltre la notte (Fatih Akin, 2017)

Oltre la notte (Aus dem Nichts)
di Fatih Akin – Germania 2017
con Diane Kruger, Denis Moschitto
**1/2

Visto in TV (RaiPlay).

Dopo la morte del marito (un immigrato di origine curda) e del figlioletto per l'esplosione di una bomba piazzata da due giovani neonazisti nel quartiere turco di Amburgo, Katja (Diane Kruger) confida nella giustizia in tribunale. Non ottenendola, cercherà vendetta da sola. Un soggetto che a prima vista appare poco originale, simile a quello di tanti revenge movie tutta azione, ma che si ispira alla realtà, e precisamente alle decine di attentati di questo tipo avvenuti in Germania all'inizio degli anni Duemila. Il regista lo sviluppa con grande intensità, appoggiandosi alla straordinaria interpretazione della Kruger (premiata a Cannes come miglior attrice) nei panni di una moglie e di una madre che non sa darsi pace per la perdita dei suoi cari. Niente elaborazione del lutto o commozione ricattatoria, ma solo durezza, rabbia, decisione e persino un certo distacco, almeno in superficie. La vicenda è divisa in tre "capitoli" (intitolati "La famiglia", "La giustizia" e "Il mare", e dedicati rispettivamente all'attentato stesso, al processo in tribunale e al finale in Grecia in cui Katja rintraccia i due terroristi), coinvolgenti per il loro realismo e con la donna sempre al centro di tutto. Il finale potrebbe essere la cosa che convince meno: ma a renderlo interessante è la scelta – intenzionale e voluta – di un volto così "tedesco" (bianca, bionda e con gli occhi azzurri) per una protagonista che, in cerca di vendetta e spinta dall'odio e dalla rabbia, diventa estremista quasi quanto i neonazisti che le hanno tolto i suoi cari, fino a scegliere di utilizzare – letteralmente – i loro stessi mezzi. Nell'insieme, al di là dell'apparente appartenenza a un genere ben preciso e alle riflessioni sul terrorismo, la pellicola rappresenta un altro tassello nella filmografia di un regista, Akin, che da sempre affronta nelle proprie opere il tema dei rapporti fra tedeschi e immigrati, soprattutto quelli di origine greca, turca e curda (essendo lui stesso uno di loro).

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