23 febbraio 2017

The brothers Bloom (Rian Johnson, 2008)

The brothers Bloom (id.)
di Rian Johnson – USA 2008
con Adrien Brody, Rachel Weisz
*1/2

Visto in divx, in originale con sottotitoli.

I fratelli Stephen (Mark Ruffalo) e Bloom (Adrien Brody), orfani sin da piccoli, si guadagnano da vivere grazie ad elaborate truffe che mettono in atto in giro per il mondo. Stufo di questa vita, Bloom vorrebbe ritirarsi, ma il fratello lo convince a tentare un ultimo colpo. Con l'aiuto della misteriosa complice Bang Bang (Rinko Kikuchi), prendono di mira una giovane e ricchissima ereditiera, Penelope (Rachel Weisz), che vive solitaria e reclusa nel suo castello, e la coinvolgono in un tentativo di contrabbando: rubare un antico e prezioso manoscritto da un museo di Praga e rivenderlo in Messico. Ma Bloom finirà per innamorarsi della ragazza... Nello stile post-moderno e fumettistico di Wes Anderson (che personalmente sopporto poco), e con i quali ha alcuni attori in comune (su tutti Brody), una commedia assai pretenziosa ma fondamentalmente infantile e noiosa, che ai temi classici dei caper movie sovrappone una poetica romantica ma soprattutto una comicità surreale che risulta spesso fuori posto e che, anziché facilitare il coinvolgimento dello spettattore, lo tiene a distanza. Tutto quello che accade sullo schermo, per un motivo o per l'altro, non va infatti preso sul serio: o perché fa parte di un mondo da cartoon e sopra le righe, popolato da personaggi eccentrici e dove tutto è possibile, o perché – trattandosi della storia di due truffatori – si sospetta sempre che ogni colpo di scena non sia davvero reale. L'eccesso di "carineria" è a tratti stucchevole, e del rapporto fra i due fratelli (con il maggiore che ha il compito di ideare piani assurdi e complicati, e il minore quello di metterli in atto) si capisce tutto già dopo pochi minuti. Quanto agli scenari esotici (si passa dalla Grecia al Montenegro, da Praga al Messico, da Berlino a San Pietroburgo), sono sfondi da cartolina del tutto intercambiabili l'uno con l'altro. Nonostante le citazioni colte (Melville, Dostoevsky, Joyce), un film sciocco e un passo falso per Johnson dopo il suo interessante esordio, "Brick", e prima di dedicarsi alla fantascienza ("Looper" e l'imminente "Star Wars: Gli ultimi Jedi"). Nel cast, in ruoli minori, anche Maximilian Schell e Robbie Coltrane.

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